Non c’è pace per la ciclovia di Teramo, tanto odiata e tanto criticata. Si sperava che il progetto si fermasse qui, invece no: il Comune rilancia e procede spedito, avviando il secondo lotto e nominando una commissione interna per accertare la conformità del progetto esecutivo. Il massacro per i teramani, come molti cittadini lo definiscono ormai da tempo, continua senza alcuno sconto né passo indietro. Con la determinazione dirigenziale n. 256 del 29 ottobre 2025, l’amministrazione comunale ha ufficialmente designato la commissione incaricata della verifica del lotto B del programma “Rafforzamento della mobilità ciclistica – Ciclovie urbane”, finanziato nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, misura M2C2, investimento 4.1. A firmare l’atto è l’ingegnere Pierluigi Manetta, dirigente dell’Area Lavori Pubblici, che ha individuato nel gruppo tecnico i funzionari Remo Bernardi, Valeria Maggitti e Francesca Pavoni, tutti interni al Comune di Teramo. Saranno loro a verificare la regolarità e la validità del progetto esecutivo, in vista dell’avvio definitivo dei lavori. Il progetto, finanziato con 3,18 milioni di euro provenienti dal Decreto Ministeriale n. 509/2021 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, prevede la realizzazione di 13 chilometri di nuove piste ciclabili entro giugno 2026, con l’obiettivo dichiarato di collegare aree universitarie, quartieri e nodi ferroviari, favorendo la cosiddetta “mobilità sostenibile”. Ma tra i cittadini, la pazienza è finita da tempo. La ciclovia – già al centro di accese polemiche per i disagi alla viabilità e per le modifiche imposte alla rete stradale – continua a essere percepita come un’opera calata dall’alto, lontana dalle vere priorità di una città alle prese con ben altri problemi. I lavori, affidati alla ditta Di Sabatino Giuseppe & C. S.r.l., sono suddivisi in due lotti: il lotto A, del valore di circa 526 mila euro e già realizzato, e il lotto B, per un importo di 1,67 milioni di euro. La verifica del progetto esecutivo, affidata alla nuova commissione, è un passaggio tecnico obbligato, ma segna di fatto la prosecuzione di un percorso che una parte consistente della cittadinanza avrebbe voluto vedere interrompersi. Nel frattempo, il Comune tira dritto. Nessuna pausa, nessuna riflessione politica o ripensamento: la ciclovia si farà, fino all’ultimo metro. E per i teramani – tra cantieri, deviazioni e polemiche – il percorso sembra ancora tutto in salita.
A questo proposito vi riproponiamo un nostro recente approfondimento con il consigliere comunale Franco Fracassa che spiega come un giorno ci siamo ritrovati "dentro casa" una ciclovia che nessuno dei cittadini di Teramo voleva.

