“La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate ci richiama, oggi più che mai, all’impegno per la difesa dei valori sanciti dalla nostra Costituzione: pace, solidarietà, unità”.
Con queste parole il sindaco Gianguido D’Alberto ha aperto la cerimonia del 4 novembre a Teramo, ricordando come la ricorrenza, in un tempo segnato da conflitti internazionali, debba essere vissuta non solo come un momento di memoria, ma come un’occasione di rinnovato impegno civile e democratico.
Il primo cittadino ha sottolineato che i valori di pace e coesione “non sono mai una conquista definitiva, ma vanno tutelati quotidianamente”, e che la vera unità nazionale è “l’unico antidoto al populismo che alimenta la crisi della democrazia e calpesta la memoria di chi ha sacrificato la vita per un’Italia libera e unita”.
“Questa celebrazione – ha dichiarato D’Alberto – non deve ridursi a un mero momento di raccoglimento, ma deve tradursi in un lavoro quotidiano per promuovere la coesione sociale, combattere le disuguaglianze e affermare i diritti di cittadinanza attiva.”
Nel suo intervento, il sindaco ha citato Piero Calamandrei, ricordando che “la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé: perché si muova bisogna ogni giorno metterci dentro impegno, spirito e responsabilità”.
D’Alberto ha poi richiamato il legame tra unità nazionale ed europea, definendolo “un binomio inscindibile, fondato sulla condivisione dei destini dei popoli e sul progetto di pace nato con il Manifesto di Ventotene”.
“L’articolo 11 della nostra Costituzione – ha ricordato – ci invita a rinunciare alla guerra e a condividere la sovranità in nome della pace e della giustizia tra le nazioni.”
Nel concludere, il sindaco ha rivolto un pensiero di gratitudine alle Forze Armate, “garanti dell’unità nazionale e dello spirito democratico”, che nel tempo si sono trasformate “da forza di difesa a vero e proprio strumento di pace, protagoniste nelle missioni internazionali e nel supporto durante le emergenze civili”.
Un passaggio commosso è stato dedicato infine alla scomparsa dell’Ammiraglio Guido Venturoni, originario di Teramo:
“Un uomo delle istituzioni – ha detto D’Alberto – che nella sua lunga carriera ha incarnato con coerenza e dedizione i valori costituzionali di cui le Forze Armate sono i principali custodi.”


