
Si accendono i toni all’interno dell’amministrazione comunale dopo la condanna per violenza sessuale del vicesindaco Ciarrocchi e la decisione del sindaco di confermarlo nel suo ruolo. A prendere posizione con parole dure è la consigliera comunale Alessia Nori, che ha diffuso un lungo intervento nel quale esprime sconcerto per la gestione politica e per la reazione dell’opinione pubblica.
Nori premette di aver spesso scelto la “via della prudenza” su temi non direttamente legati al proprio mandato, ma questa volta afferma di voler essere “politicamente scorretta ma eticamente corretta”, invitando la cittadinanza a una riflessione su quanto accaduto in questi giorni, dalle identificazioni in Questura del sindaco Altitonante e del comandante della Polizia locale fino alla condanna del vicesindaco.
Una condanna per violenza sessuale, termine che l’assessora ripete esplicitamente “due volte”, denunciando quella che definisce una “minimizzazione evidente” sui social. Proprio i commenti online diventano uno dei bersagli principali del suo intervento: luoghi che, secondo Nori, hanno ormai perduto etica e rispetto, dove prevale “tifo da stadio” e si attacca la giovane vittima anziché la gravità del fatto.
La critica si allarga poi al riflesso sull’immagine dell’ente: finire sui giornali “per vicende personali e non politiche” viene definito “inaccettabile”. Nori giudica altrettanto grave la dichiarazione con cui il sindaco, alla vigilia del 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne – ha sminuito la sentenza e confermato la fiducia al proprio vice.
“Nel 2025 – scrive – è assurdo pensare che una donna debba avere paura di denunciare per non essere trasformata da vittima a falsificatrice agli occhi dell’opinione pubblica”. L’assessora afferma di provare “profonda vergogna” per il silenzio dell’amministrazione e per il fatto che nessuno abbia chiesto con forza le dimissioni del vicesindaco.
Nori conclude annunciando di aver chiesto la convocazione della Commissione Pari Opportunità, ritenendo necessario avviare un percorso di “alfabetizzazione ai valori” all’interno della comunità.

