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È stato presentato questa mattina a Teramo, dal Comune e dalla Teramo Ambiente, il progetto per l’abbattimento definitivo dell’inceneritore a Carapollo, l’“eco-mostro” che per anni ha rappresentato un grave danno ambientale e un elemento di forte criticità per la salute dei cittadini. La prossima settimana sarà pubblicata la gara per la sua rimozione: un passaggio definito “storico” dall’amministrazione comunale. L’operazione, dal valore di circa 4 milioni di euro, è interamente coperta da finanziamenti pubblici. L’aumento rispetto alle stime iniziali deriva dalle ulteriori indagini svolte e dalle prescrizioni migliorative indicate dagli enti coinvolti, Regione Abruzzo in primis. “Partiamo in piena sicurezza, dal punto di vista ambientale e sanitario”, ha sottolineato l’amministrazione.

Il biodigestore: copertura finanziaria totale e gara entro l’anno

Accanto alla rimozione dell’inceneritore, l’altro grande annuncio riguarda la realizzazione del biodigestore, uno dei progetti più rilevanti a livello provinciale nel quadro della transizione ecologica finanziata dal PNRR. Grazie a un’operazione costruita con Cassa Depositi e Prestiti, il Comune ha ottenuto la copertura finanziaria integrale dell’opera. Il biodigestore servirà non solo la città, ma l’intera provincia, colmando una carenza impiantistica storica del territorio. L’impianto sarà pubblico al 100%, gestito da soggetti pubblici e finanziato con risorse interamente pubbliche. La gara sarà bandita entro la fine dell’anno, allineando così i due percorsi: rimozione dell’inceneritore e avvio del nuovo impianto.

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Una progettazione complessa ma senza ritardi

L’amministrazione rivendica l’assenza di ritardi amministrativi: “Abbiamo fatto un vero miracolo”, è stato detto. Quando è arrivato il finanziamento PNRR, il progetto non era ancora esistente; è stato costruito interamente dal Comune e dai tecnici di Team.

La complessità dell’opera, insieme agli adeguamenti progettuali richiesti dalla conferenza dei servizi – dalla Sovrintendenza alla Regione Abruzzo – ha portato a un incremento dei costi, giudicato però fisiologico e dovuto esclusivamente al miglioramento del progetto, non a errori o mancanze.

Tra gli interventi aggiuntivi:

  • aumento delle misure di sicurezza antincendio;

  • maggiore integrazione paesaggistica;

  • messa in sicurezza dell’area;

  • definizione della futura cittadella dell’economia circolare.

Impatto sulla Tari: “Nessun aumento, anzi costi più bassi”

Il Comune, tramite il Sindaco D'Alberto assicura che l’operazione finanziaria con CDP non avrà alcun impatto sulla Tari. Al contrario, il nuovo biodigestore consentirà di mantenere tariffe di smaltimento molto più basse della media regionale, con una riduzione dei costi per i cittadini.

Una scelta strategica per il futuro della gestione pubblica dei rifiuti

Teramo punta a consolidare un modello interamente pubblico: dalla rimozione dell’inceneritore alla realizzazione del biodigestore, fino all’ipotesi – già avanzata dal sindaco – di una società multiservizi unica per rifiuti e acqua a livello provinciale. Il progetto va nella direzione di rafforzare la capacità impiantistica pubblica e costruire un sistema più efficiente, sostenibile e in grado di garantire autonomia territoriale.

Un intervento atteso da decenni

“Finalmente – è stato ribadito dal Sindaco – restituiamo alla città un contesto ambientale dignitoso e sicuro. Oggi non esistono più ostacoli: tutto dipende da noi. Questo intervento porterà benefici ambientali, sanitari ed economici alla comunità”. Con la gara per l’abbattimento dell’inceneritore pronta a partire e quella per il biodigestore ormai imminente, si apre dunque per Teramo una fase decisiva di rigenerazione ambientale e di rilancio della gestione dei rifiuti in chiave moderna e sostenibile.

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Saccomandi: “Quattro anni di lavoro. Non si può avere un’azienda efficiente senza impianti adeguati”

Nel suo intervento, il presidente della Team, Sergio Saccomandi, ha ripercorso i quattro anni di lavoro che hanno preceduto questo risultato:

“Cercherò di essere breve, anche se ci sarebbero quattro anni di storia da raccontare. Un periodo nel quale abbiamo ottenuto risultati importanti, che però non sempre siamo riusciti a sfruttare come avremmo dovuto. Io stesso – ha detto – sono stato un problema per il Comune, perché da subito ho rappresentato con chiarezza il nodo dell’impiantistica. Non possiamo avere un’azienda che lavora in modo più che efficiente e non disporre di impianti capaci di valorizzare quel lavoro”.

Saccomandi ha ricordato che Teramo può vantare dati di raccolta differenziata tra i migliori d’Italia:

  • 80% nel 2024, certificato;

  • 72% l’anno precedente.

Risultati premiati anche dalla comunità europea e confermati dal recente dossier del Corriere della Sera, che ha segnalato Teramo come una delle realtà più virtuose del Paese, con una riduzione del costo Tari del 2%, in controtendenza rispetto alla media nazionale.

“Avere numeri così alti e poi dover trasportare i rifiuti per 200 km è fuori da ogni logica, sia ambientale che economica”, ha ribadito Saccomandi. “È sbagliato non dare il giusto merito a questo lavoro attraverso impianti adeguati, pubblici e rispettosi dell’ambiente”.

“La rimozione dell’inceneritore è un segnale ambientale fortissimo”

Il presidente della Team ha poi insistito sull’importanza dell’abbattimento dell’inceneritore:

“Per anni abbiamo avuto questo ecomostro senza che ne venisse programmato lo smantellamento. Chi frequenta ogni giorno l’area – cittadini, utenti del centro di raccolta – si trova davanti un impatto visivo e ambientale fuori luogo, fuori tempo, fuori tutto. Sapere che ora sarà finalmente rimosso è un segnale positivo enorme per la città”.

Saccomandi ha sottolineato come l’azienda, nonostante l’assenza di impianti sul territorio, sia riuscita a mantenere costi Tari nella media abruzzese e livelli di efficienza tra i più alti della regione.

“Abbiamo fatto tanto. E oggi – ha concluso – il fatto che l’ente possa finalmente dotarsi di impianti adeguati è un risultato che aspettavamo da tempo. Grazie a tutti per l’intervento e per il lavoro svolto”.

Un percorso che cambia il futuro della gestione rifiuti

Confermate le tempistiche:

  • gara per la rimozione dell’inceneritore nei prossimi giorni,

  • gara per il biodigestore entro fine anno,

  • impianto interamente pubblico, senza alcun impatto sulla Tari.

Per il Comune, è l’avvio della cittadella dell’economia circolare, un hub impiantistico moderno, sicuro e finalmente coerente con le performance della città nella raccolta differenziata.