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“Opere ferme, o addirittura mai partite. In Abruzzo sono stati spesi solo il 27,29 % dei 58,9 milioni dei fondi PNRR messi a disposizione per le Case di comunità, e solo il 21,01 % dei 5,5 milioni di fondi PNRR messi a disposizione per gli ospedali di Comunità. È questa la fotografia desolante che emerge dall’analisi incrociata dei dati finanziari e fisici sull’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per la sanità.  Strutture come “pacchi vuoti”, esistenti solo sulla carta. Lo dimostra il lungo elenco di lavori mai avviati o in enorme ritardo, nonostante la scadenza di marzo 2026 sia ormai dietro l’angolo. 

Il rischio  concreto è quello di perdere i fondi e vanificare una delle più grandi opportunità di investimento che l’Abruzzo abbia visto negli ultimi quarant’anni” ad affermarlo sono i consiglieri del Patto per l’Abruzzo che questa mattina in una conferenza stampa hanno presentato il dettaglio dell’analisi dei dati “Il campanello d’allarme suona forte a Teramo e Pescara: queste due province rappresentano la criticità maggiore. Per le nuove strutture sanitarie, quasi nessuno dei cantieri ha raggiunto il 20% di pagamenti. Significa che i lavori sono ancora in una fase embrionale. Casi come quelli di Pescara e Montesilvano, sui quali abbiamo alzato l’attenzione anche nelle scorse settimane, sono il sintomo di una situazione generale ad alta criticità. 

Nella provincia di Chieti non va meglio, è qui che si registra  la dispersione maggiore e si sono creati  veri e propri paradossi:  una struttura quasi finita a Casoli, (utilizzato il 96%) e una appena iniziata finanziariamente ad Atessa ( solo 21%). Una disparità che mette in evidenza la  difficoltà gestionale della destra nel portare avanti parallelamente tutti i cantieri previsti. 

L'Aquila in merito ai fondi su interventi antisismici  segna avanzamenti non oltre il 48%. E lo stesso dato nelle altre ASL neanche compare, sottolineando  che i lavori strutturali pesanti nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, non sono ancora entrati nel vivo della fatturazione. 

Questa fotografia – incalzano i consiglieri di opposizione - dimostra quanto la destra sia scollata dalla realtà: proclami entusiastici sulla rete ospedaliera e sull’edilizia sanitaria, mentre nei territori restano cantieri fantasma o in enorme ritardo. L’Assessore con delega alla salute, quando replica alle opposizioni di fatto sta replicando a se stessa, in quanto i dati che abbiamo a disposizione provengono dal suo assessorato e ci sono stati forniti a seguito di un accesso agli atti. Forse invece che reiterare la solita buona novella che non ha alcun riscontro con la vita reale dovrebbe tenere bene a mente che la stipula dei contratti è un’illusione propagandistica. Firmare un contratto non basta, servono lavori e opere che avanzano, altrimenti gli abruzzesi e le abruzzesi, invece di vedersi garantito il diritto alla salute, si ritroveranno con un pugno di parole spacciate per panacea di tutti i mali. 

Con la destra la Regione continua a soffermarsi solo sugli acquisti di macchinari, perché è più semplice, ma rischia di arrivare al 2026 senza strutture pronte per ospitarli. E poi c’è il fattore umano: senza medici e infermieri, le Case della Comunità resteranno chiuse o aperte ma inefficaci. I dati parlano chiaro: servono soluzioni organizzative serie, non slogan per contrastare la carenza di personale.

Il PNRR – concludono dall’opposizione – è stato osteggiato e demonizzato dalla destra che oggi siede al governo. Parliamo del più grande stabilizzatore macroeconomico degli ultimi anni, senza il quale la nostra economia sarebbe precipitata in una crisi profonda. È  grazie al PNRR se in Abruzzo la maggioranza di destra ha avuto risorse senza precedenti per la sanità territoriale. Eppure questa occasione non è stata colta da Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia. Non lo diciamo noi, ma i numeri appena evidenziati che dimostrano incapacità di programmazione e di governance. Sia chiaro, non è un problema tecnico,  non è un punto in più o in meno sulla percentuale ma è un problema di metodo e di responsabilità. Ogni euro non speso è un euro sottratto alla crescita, alla salute, alla fiducia dei cittadini. Per questo non ci accontenteremo di promesse e delle solite rassicurazioni verbali, pretenderemo trasparenza su ogni cantiere fermo e su ogni euro non trasformato in servizi  per i cittadini e le cittadine. Il tempo delle parole è finito, ora contano i fatti”.