«Le dichiarazioni del presidente della Provincia Camillo D’Angelo sull’autovelox della SP3 sembrano il copione di un film comico, con lui nel ruolo di attore protagonista. Peccato che non facciano ridere i cittadini, che continuano a pagare le conseguenze di una gestione confusa e contraddittoria». È l’attacco del capogruppo di Fratelli d’Italia in Provincia, Luca Corona, che torna a puntare il dito sulla vicenda dell’impianto di rilevazione della velocità installato lungo la SP3.
Corona ricorda come, fino a pochi mesi fa, il presidente della Provincia e il comandante della Polizia provinciale avessero più volte ribadito che l’autovelox fosse pienamente a norma. Una versione smentita, però, dall’intervento del Prefetto che, a seguito di una verifica della Polizia Stradale, ha accertato che nel tratto Floriano–Teramo la segnaletica di preavviso non rispettava le distanze previste dalla normativa, disponendo lo spegnimento dell’impianto quando ormai erano già state elevate numerose sanzioni.
«Un fatto gravissimo – sottolinea Corona – che smentisce clamorosamente la narrazione portata avanti dalla Provincia in questi anni. Non a caso oggi l’autovelox risulta ancora spento su una corsia, a dimostrazione che le criticità esistevano e non erano affatto marginali, come più volte ho denunciato senza alcun intento strumentale».
Il capogruppo di FdI evidenzia inoltre le contraddizioni legate ai limiti di velocità: «Dopo mesi di proclami sulla sicurezza, oggi il limite viene riportato a 90 km/h all’esterno della galleria e lasciato a 70 km/h al suo interno, nonostante i lavori non siano conclusi e, come ammesso dallo stesso presidente, non lo saranno prima del 2026. Una situazione che genera solo confusione tra gli automobilisti e alimenta un contenzioso che la Provincia continua a perdere».
Da qui la richiesta di «chiarezza e trasparenza». Corona chiede al presidente D’Angelo di rendere noti i numeri complessivi dei verbali elevati, l’ammontare dei proventi incassati e la loro destinazione, ricordando che la legge impone l’utilizzo di tali risorse per interventi legati alla sicurezza stradale. «Ma soprattutto – aggiunge – è doveroso sapere quanti incidenti si siano realmente verificati in quel tratto per eccesso di velocità, prima e dopo l’installazione dell’autovelox. Senza dati oggettivi parlare di sicurezza è solo propaganda per mascherare un sistema pensato per fare cassa».
Secondo Corona, in assenza di risposte puntuali e documentate, resterà «il forte sospetto che dietro la retorica della sicurezza si nasconda un uso distorto di uno strumento che ha prodotto confusione, sfiducia e danni ai cittadini». Per questo il capogruppo di Fratelli d’Italia invita gli automobilisti sanzionati a presentare ricorso «entro 30 giorni dalla notifica al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto, per tutelare i propri diritti».

