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Il Partito Democratico Abruzzo, insieme al segretario regionale Daniele Marinelli, ai consiglieri regionali del Gruppo PD, al senatore Michele Fina e ai Giovani Democratici, ha espresso una dura bocciatura del documento finanziario presentato dalla giunta guidata da Marco Marsilio, definendolo «il peggior bilancio regionale degli ultimi anni».

Secondo i dem, prima ancora di entrare nel merito degli emendamenti, il dato politico è chiaro: «Questo bilancio non ascolta le persone, le colpisce. Aumenta le tasse, riduce i servizi e scarica i costi sulle spalle di lavoratori, giovani e famiglie». Una manovra che, affermano, va nella direzione opposta rispetto alla visione del PD, fondata su diritti, comunità e futuro.

Al centro delle critiche c’è il peso del disavanzo sanitario, stimato in circa 170 milioni di euro. Per coprire questa “voragine”, la maggioranza regionale – denunciano – aumenta la pressione fiscale per 40 milioni, taglia servizi per circa 130 milioni e torna a fare nuovo debito per 33 milioni l’anno, una scelta che non si vedeva da oltre vent’anni. «Non sono numeri astratti – sottolinea il PD – ma decisioni che incidono direttamente sulla vita quotidiana delle persone e sulle prospettive di sviluppo dell’Abruzzo».

Il quadro è aggravato, secondo l’opposizione, dal fatto che la sanità assorbe ormai l’80% dell’intero bilancio regionale. Un sistema che, con oltre 100 milioni di disavanzo, finisce per comprimere tutte le altre politiche pubbliche. Particolarmente contestato l’emendamento definito “Salva-Abruzzo”, che di fatto prolunga il piano di rientro sanitario fino al 2028. Per il PD si tratta di un vero e proprio commissariamento: entro il 31 gennaio la Giunta dovrà presentare allo Stato un piano operativo mai approvato negli anni precedenti e, una volta ricevute le prescrizioni ministeriali, avrà appena dieci giorni per recepirle, azzerando ogni autonomia di programmazione. Il risultato, avvertono, è il blocco per tre anni di tutte le risorse aggiuntive della Regione, impedendo investimenti su lavoro, trasporti, sociale e sviluppo dei territori.605927525_1281812583985777_1425834936834538026_n.jpg607496832_1281812320652470_3036714203671921536_n.jpg

I dem denunciano anche la distanza tra gli annunci della Giunta e la realtà dei conti: «Ci era stato detto che il disavanzo sanitario sarebbe stato al massimo di 20 milioni, oggi scopriamo che il buco è sei volte tanto». A questo si aggiunge, secondo il PD, l’assenza di un reale sostegno da parte del Governo nazionale: dal Fondo sanitario nel 2024 sarebbero arrivati appena 6 milioni di euro, giudicati del tutto insufficienti.

Nel dettaglio, il bilancio conferma aumenti della pressione fiscale e tagli lineari. Ridotto di 25 milioni il salario accessorio dei lavoratori della sanità, mentre anche i dipendenti del Consiglio regionale subiranno le conseguenze della manovra, con un taglio di 1,4 milioni sulle spese correnti e di 1,8 milioni sugli investimenti. Azzerate le risorse della legge regionale che garantiva rimborsi ai pazienti oncologici costretti a curarsi fuori regione. Pesanti le riduzioni su lavoro e formazione (-13 milioni), disabilità (-7 milioni), sport e politiche giovanili (-7 milioni), cultura (-4,5 milioni) e istruzione (-5 milioni).

A fronte di questi tagli, il PD evidenzia come sopravvivano soltanto alcuni eventi simbolo della Giunta, come la Notte dei Serpenti e il Festival Dannunziano, finanziati con circa 950 mila euro, oltre al contributo superiore al milione di euro per il Napoli Calcio. Dal 1° gennaio scatteranno inoltre nuove addizionali Irpef per 40 milioni di euro, che – secondo l’opposizione – annulleranno i benefici fiscali per i redditi medio-bassi, mentre le vecchie addizionali sanitarie restano in vigore e vengono persino aumentate fino al 2028.

Infine, il PD punta il dito contro quello che definisce un uso inefficiente delle risorse straordinarie: a fronte di 1 miliardo di fondi europei e 1,2 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione, risulterebbero spesi appena il 5% e l’1%, rallentando lo sviluppo e aumentando le disuguaglianze. «Un bilancio – concludono i dem – che penalizza l’Abruzzo oggi e ipoteca il suo futuro».