
Il gruppo consiliare Abruzzo Insieme boccia senza esitazioni il Bilancio di previsione 2026–2028 della Regione Abruzzo, definendolo una manovra di austerità che penalizza cittadini, territori e prospettive di sviluppo. Per Cavallari e Menna, il documento contabile certifica il fallimento politico dell’attuale maggioranza e scarica sui contribuenti il peso di anni di scelte sbagliate.
Dietro il richiamo alla prudenza e al rigore, secondo Abruzzo Insieme, si nasconde un bilancio rigido e difensivo, incapace di affrontare i problemi strutturali della regione. Una manovra giudicata socialmente ingiusta, che rinvia le criticità invece di governarle, comprimendo servizi, diritti e opportunità.
Sanità sotto accusa
La sanità continua ad assorbire oltre 3 miliardi di euro l’anno, pari a circa il 75 per cento della spesa corrente, senza però garantire risultati adeguati. Persistono disavanzi, mobilità passiva, liste d’attesa interminabili e una rete territoriale debole. Il bilancio, sottolineano i consiglieri, non prevede riforme strutturali e si limita a interventi contabili, vincolando oltre 113 milioni di euro annui di IRPEF e IRAP al ripiano dei debiti pregressi. «I cittadini – accusano – pagano più tasse per coprire errori di gestione, non per migliorare i servizi».
Pressione fiscale e incertezza
L’addizionale regionale IRPEF viene definita una “tassa di emergenza permanente”, utilizzata per mantenere in equilibrio un sistema che non funziona. Gettiti incerti, accantonamenti forzati e il rischio di restituzioni allo Stato rendono il bilancio fragile e privo di prospettiva.
Tagli a sport, giovani e sociale
Per garantire gli equilibri contabili, la Giunta sceglie – secondo Abruzzo Insieme – di colpire i settori che tengono insieme la comunità: lo sport vede ridursi le risorse di oltre il 60 per cento, le politiche giovanili diventano marginali e il sociale resta sottofinanziato rispetto ai bisogni reali. «Non è una scelta tecnica, ma politica: si sacrifica il futuro per gestire il presente», attaccano Cavallari e Menna.
Investimenti a debito e poca visione
L’unica voce in crescita è quella degli investimenti, finanziati però quasi esclusivamente con nuovo indebitamento per 93,7 milioni di euro. Mutui accesi senza una strategia di sviluppo, senza politiche industriali e senza un piano credibile per lavoro e imprese. Il debito aumenta, mentre lo sviluppo resta, secondo il gruppo, una promessa vuota.
Territorio e prevenzione
In una regione fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico, le risorse destinate alla Protezione civile rimangono sostanzialmente stabili e giudicate insufficienti. Ancora una volta si rincorrono le emergenze, invece di investire seriamente sulla prevenzione.
La posizione politica
Per Abruzzo Insieme questo bilancio non riduce le disuguaglianze, non rafforza i servizi territoriali, non sostiene i giovani e non costruisce sviluppo. È il bilancio di una Regione che amministra la crisi invece di affrontarla.
Per queste ragioni, il gruppo annuncia voto contrario al Bilancio di previsione 2026–2028 e rilancia le proprie priorità: una sanità riorganizzata ed efficiente, una fiscalità più equa, investimenti pubblici orientati a lavoro e coesione sociale e un bilancio che rimetta al centro persone, territori e futuro dell’Abruzzo.

