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IMG_8555.JPG Piero Bozzelli, ingenuamente, durante l'intervista resa in qualità di neo-presidente, conferma che la strada della Team con capitale pubblico al 100% è già tracciata e che quello in consiglio comunale, se il Sindaco dovesse ricompattare la sua maggioranza, potrebbe essere solo un passaggio formale.E' il parere del consigliere Gianluca Pomante.   Che Maurizio Brucchi avesse particolarmente a cuore la trasformazione della Team in società in house, per procedere all'affidamento diretto degli appalti in scadenza e blindare, in tal modo, i posti di lavoro (incluso quello della consorte), sarebbe stato evidente a chiunque avesse studiato la situazione negli ultimi mesi.   Il Sindaco aveva già espresso la sua posizione in diverse occasioni, e nessuno l'aveva contestato, salvo qualche fuoco di paglia di maggioranza, sempre velocissima a ricompattarsi quando le poltrone rischiano di saltare.   Il Consiglio di Stato, con una recentissima sentenza, ha fornito un assist incredibile a tale trasformazione, consolidando una giurisprudenza già maggioritaria sulla legittimità di atti di affidamento diretto in presenza di società interamente partecipate da enti pubblici.   Infine, l'indicatore più rilevante: il costo dei servizi decisamente superiore a quello di realtà analoghe a quella teramana e neppure troppo lontane, che escluderebbe impietosamente la Team da qualsiasi gara d'appalto, determinandone la messa in liquidazione.   Non era necessario essere veggenti e neppure contare sulla eventuale benevolenza del Sindaco per capire qual era la strada già tracciata.   C'è chi preferisce gettarla in cagnara, senza pensare al bene della città, e chi ragiona da "arancione", e chiede di conoscere la pianta organica vecchia e nuova e i riflessi sul bilancio, di poter visionare un business plan adeguato ed un piano di ristrutturazione e risanamento che determini un sostanziale abbattimento dei costi a carico dei cittadini, di avere precise garanzie sull'affrancamento dalla politica clientelare, chi pretende che da tredici milioni di euro l'anno di costi (a fronte di un servizio quantomeno discutibile) si passi ad un più ragionevole quattro / cinque milioni di euro l'anno, come in realtà analoghe alla nostra.   Si può anche osare di più e chiedere che venga dato riscontro all'interrogazione, ormai datata, sul conguaglio che la Team avrebbe dovuto garantire ai cittadini teramani a fronte della raccolta effettiva, di molto inferiore a quella presunta sulla quale è calcolata la tariffa, che potrebbe portare l'azienda ad avere un valore effimero, tale da poter liquidare il socio privato senza alcun esborso.   Il problema non è la Team pubblica o privata, e neppure l'auspicabile conservazione dei posti di lavoro. Quel che interessa al cittadino è che scendano i costi a suo carico e migliori il servizio. Studiare e proporre soluzioni che portino al benessere di tutti è da sempre l'unico obiettivo di noi "arancioni", rappresentati in consiglio da un solo esponente ma sempre più numerosi e determinati nelle retrovie. Gutta cavat lapidem…