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berardini GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)   Con la delibera di Giunta del 29.01.2015 si è finalmente tornati a parlare del Contratto di quartiere Cona, ma ci spiace rilevare che tale delibera sembra orientata soprattutto a trovare risposte alla crisi di liquidità del partner privato dell'operazione, il consorzio CCI CASA, lo stesso di cui abbiamo parlato in occasione delle case vendute in sovrapprezzo a San Nicolò. Lo scrive in una nota il Movimento 5 Stelle Teramo. Vorremmo ricordare che lo scopo originario dei Contratti di Quartiere era quello di riqualificare periferie particolarmente degradate. Nelle intenzioni del legislatore tale riqualificazione era da intendersi sia come riconfigurazione e risanamento del tessuto edilizio, sia, e soprattutto come tentativo di dare una risposta al sempre più crescente degrado sociale, spesso riflesso di quello urbanistico, cui si assisteva nei suddetti quartieri. Premesso che i tempi di intervento del contratto di quartiere Cona si sono incredibilmente allungati, (si parla di progetti il cui iter ha avuto avvio nei primissimi anni del 2000), vorremmo che   lo spirito originario dell'intervento, che prevedeva tra le altre cose la ristrutturazione della storica fornace Scimitarra e la realizzazione di una piazza che potesse diventare il luogo di incontro privilegiato tra gli abitanti, fosse il più possibile preservato. Nel prendere atto dell'oggettività dei problemi lamentati dal partner privato, auspichiamo che la soluzione alternativa da esso proposta, che vedrebbe la volumetria per palazzine, originariamente prevista nel c.d. Lotto 1, collocata ora “in diretta adiacenza alla fornace” per ottenere “una più razionale redistribuzione dei volumi”, non vada in alcun modo a sottrarre spazi o funzioni alla collettività. Chiediamo quindi precise garanzie all'amministrazione affinchè l'avallo di tale soluzione sia effettuata, al di la delle autorizzazioni sovracomunali che ancora mancano, soprattutto nell'ottica di un reale miglioramento della fruizione degli spazi pubblici da parte dei residenti e non di un incondizionato appoggio alle mutuate esigenze del costruttore. I cittadini attendono da troppo tempo di poter vivere in un quartiere migliore. E’ ora di dare delle risposte concrete.