Teramo/Minosse invita d'Alfonso e Paolucci a non chiudere il punto nascita di Atri
La segreteria provinciale del Pd a seguito agli ultimi eventi che stanno sancendo la fine del Punto Nascita di Atri e dopo la sottoscrizione del decreto, da parte del Governatore Luciano D’Alfonso, in qualità di commissario pro tempore alla sanità, sulla riduzione dei Punti Nascita Abruzzesi, che interessa anche la città Ducale ribadisce, come già evidenziato in precedenza, la totale disapprovazione, per quanto messo in atto, conferendo sostegno pieno e concreto al circolo locale del Partito Democratico e a tutta la popolazione del Comprensorio, che sta battagliando per scongiurare la chiusura del reparto.
Il segretario Gabriele Minosse evidenzia come le conseguenze di tale decisione estremamente gravi, sia per la dignità dell’assistenza alle partorienti, che per la futura configurazione delle prestazioni erogate. La prima conseguenza diretta, sarà una tragica mobilità verso il presidio ospedaliero di Pescara, giacché, per ovvie ragioni geografiche, le mamme del popoloso comprensorio Sud Vomano-Valfino non andranno a partorire certamente nei due Punti Nascita teramani superstiti, quello della Vibrata e quello del capoluogo. La seconda conseguenza sarà il crollo “indotto” del Punto Nascita del capoluogo adriatico, che già ora ha serie difficoltà a gestire i suoi oltre duemila parti annui e che da Atri, Ortona e Penne, di fatto destinati alla scomparsa, riceverà altre milletrecento utenze da soddisfare.
Pertanto, chiediamo al Governatore D’Alfonso e all’Assessore Silvio Paolucci, di rivedere le proprie decisioni e qualora il Decreto venisse realmente adottato, l’Organizzazione è pronta a chiedere con forza alle Amministrazioni di impugnare il provvedimento, chiude Minosse.