Regione/Azienda unica per il trasporto pubblico: "Solo un contenzioso da 700 mila euro e costi aumentati per il Cda"
“Le uniche certezze prodotte dalla nascente azienda unica per il trasporto pubblico sono un contenzioso da 700 mila euro e un aumento consistente dei costi del Cda: se le spese prima ammontavano a 296 mila euro (con 3 diversi Cda) oggi, con un unico organismo dirigente, costerà ben 396 mila euro (ai quali andranno aggiunti i rimborsi spesa)”. E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo e Emilio Iampieri durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina sull’Azienda Unica per il Trasporto pubblico. “Stiamo parlando di un progetto di riforma – dichiara il Capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri - che riguarda la seconda voce di spesa per la Regione Abruzzo dopo la Sanità. Questa società unica è stata lanciata con 3 obiettivi: eliminare i costi della politica, rendere il servizio più efficiente superando le sovrapposizioni, salvaguardare i rapporti sindacali rendendo più produttiva l’azienda. A oggi non c’è nessun piano industriale ma solo un documento di sintesi di 106 pagine per il quale due tecnici hanno chiesto 700 mila euro. La nostra intenzione – aggiunge Sospiri – è portare la discussione all’interno dei Consigli comunali e per questo sono presenti i Consiglieri di Pescara Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli. Non viene specificato infatti quali linee non saranno più sovrapposte. Altra questione riguarda i lotti II e III della filovia sul cui sono state spese solo 4 righe”. Mentre il Consigliere regionale Mauro Febbo ha aggiunto: “Stiamo cercando di far capire che questa che è stata presentata come una grande riforma, non si capisce come e se porterà i frutti che loro sperano. Si parla di un risparmio notevole che non riusciamo a vedere. Dagli atti che abbiamo esaminato in Commissione, emerge una parcella da costerà 700 mila euro, per una stima sui conferimenti delle tre società, Arpa, Gtm e Sangritana, su indicazione del Tribunale (ai sensi ex art.2343 Cod. Civ.), commissionata a due professionisti abruzzesi. Perché non è stato fatto un accordo prima? Dall’atto costitutivo emerge che il Cda (presidente + 4 membri) costeranno 396 mila euro, più i rimborsi. Dov’è il risparmio? Prima i 3 Cda insieme ne costavano 296.071 euro. Noi avevamo chiesto che fosse istituita la figura dell’amministratore delegato e un Cda con 3 membri. Non capiamo poi come si farà a ridurre i sui costi per il personale: si parla di un risparmio di 2,5 milioni di euro ma poi hanno pubblicato un bando per 250 nuovi autisti. L’unico dato certo riguarda il prezzo del biglietto unico che costerà il 5% in più dal 18 maggio: quello che stanno facendo quindi lo pagheranno gli utenti. Ieri si è tenuta la seduta della I e II Commissione unificate e abbiamo ottenuto un grande risultato con l’aiuto di parte della maggioranza: il regolamento dovrà passare per un Consiglio regionale. Inoltre – conclude Febbo – abbiamo ottenuto che venisse indicata oltre alla sede legale di Chieti anche le sedi operative di Pescara e Lanciano. Quindi aumentano costi politica, cresce il prezzo de l biglietto ma Rimangono in piedi tanti dubbi”. “Abbiamo fissato i tetti di spesa – precisa Emilio Iampieri - che non erano previsti, mentre è stato respinto il nostro emendamento che chiedeva un Cda con soli 3 membri. Così come avevamo chiesto che il Collegio sindacale fosse un organo autonomo rispetto al socio Regione Abruzzo (e quindi dal Presidente) ed è stato accolta solo parzialmente la nostra proposta: uno dei tre membri sarà estratto a sorte”. “Siamo di fronte a un’incredibile approssimazione – precisa l’On. Di Stefano – con il serio rischio che questa riforma distrugga il trasporto pubblico locale abruzzese. Stiamo ancora aspettando che D’Alessandro risponda ai nostri quesiti. Come avverrà il riallineamento degli emolumenti del personale? Ci sarà riallineamento degli stipendi a quelli dell’Arpa, che sono i più bassi, o a quelli più alti della Sangritana? In quest’ultimo caso, considerando che i dipendenti di Arpa sono di gran lunga più numerosi, si rischia un aumento esponenziale dei costi per il personale. Inoltre oggi i sindacati non dicono nulla sugli esuberi mentre tra l’altro si fanno nuove assunzioni. Probabilmente hanno avuto delle rassicurazioni. Siamo convinti che di qui a poco tempo si creerà una situazione caotica e ingestibile e a D’Alfonso andrà l’unico merito di aver fatto crollare il trasporto pubblico abruzzese. Ora mi chiedo: non è che il passaggio successivo, così come avvenuto in altre regioni “rosse”, sia l’ingresso di grandi gruppi privati ricollegati alla solita filiera? E in quest’ultimo caso, quale tutela per i vettori privati abruzzesi?”.