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Nelle ASL abruzzesi sono iniziati i licenziamenti dei medici ed operatori sanitari assunti a tempo determinato. Ciò che avevamo  anticipato si sta avverando e la situazione negli ospedali comincia ad essere critica: nei  reparti e negli ambulatori inizia la sofferenza per soddisfare le richieste e si riducono le prestazioni ma, soprattutto, non si intravede una possibile via di uscita. Avevamo chiesto al Governatore di prendere in considerazione la possibilità di derogare in alcune situazioni, come ad esempio nei casi di sostituzioni richieste per gravidanze o malattie particolarmente lunghe oppure per le situazioni in cui esistono graduatorie ancora non utilizzate. L'unica risposta certa che abbiamo finora ottenuto sono stati i primi licenziamenti avvenuti ad aprile ed il blocco completo delle proroghe dei contratti a partire dal prossimo giugno.   Comprendiamo e apprezziamo gli sforzi fatti per uscire dal commissariamento, sforzi finalizzati a  restituire alla  regione Abruzzo una dignità persa dal momento in cui è stata sottoposta al piano di rientro, ma questo non può avvenire attraverso processi di razionalizzazione che vedono coinvolto e soggiacente  il personale più giovane e precario.   L'ANAAO, il principale sindacato dei dirigenti medici ospedalieri, chiede con forza che venga trovata una via condivisa per poter evitare il licenziamento di ulteriori precari dal sistema sanitario e rivolge un appello a tutte le forze politiche e sociali affinché si prenda in seria considerazione questo problema che, a ben vedere, va oltre i semplici problemi campanilistici  e prefigura il rischio concreto di una dissoluzione dell'intero sistema sanitario abruzzese.