Sanità: Forza Italia a D'Alfonso, ridurre spesa per precari Asl. Oggi in Consiglio.
"Chiediamo al presidente della Regione e commissario ad acta, Luciano D'Alfonso, il massimo impegno per ridurre gradualmente la spesa prevista per il personale precario delle Asl al fine di evitare il blocco immediato dell'attività sanitaria e la mancata erogazione dei Livelli essenziali di assistenza". Cosi' i consiglieri regionali di Forza Italia, Gianni Chiodi, Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, in una nota annunciano la discussione nella seduta del consiglio regionale di oggi della risoluzione sul tema: "Precari Aziende Sanitarie: modifica al Decreto commissariale n. 5 del 2015". Con questa decisione che nel 2015 taglia del 50 per cento i costi per precari e interinali rispetto al 2009, le quattro asl abruzzesi dovranno mandare a casa circa 1000 persone. Per I consiglieri tra cui l'ex presidente e commissario ad acta chiodi, la misura deve essere graduale per permettere l'espletamento delle procedure concorsuali per le assunzioni a tempo determinato. "Con il Decreto - evidenziano i consiglieri regionali di Forza Italia - il presidente D'Alfonso ha modificato il Programma Operativo 2013-2015 stabilendo che la spesa sostenuta dalle Asl per contratti di lavoro flessibile nel 2015, non potrà più essere il 90% di quella sostenuta nel 2009, come previsto in questi anni ma non potrà superare il 5O per cento". Dei circa mille precari 400 sono della Asl di Avezzano-Sulmona- L'Aquila, 336 della Asl di Teramo, 150 della Asl di Pescara e 100 della Asl di Lanciano Vasto Chieti, tra cui medici e infermieri soprattutto, ma anche addetti alle pulizie, assistenti e amministrativi. Tale decisione oltre a provocare un collasso occupazionale in un settore sul quale l'Abruzzo fa leva per rialzare la china, renderà difficile se non impossibile salvaguardare comunque i servizi sanitari e l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, in quanto si prevedono grossi problemi nel barellaggio e trasporto pazienti e non si saprà come sostituire medici e infermieri". Dopo quello sui punti nascita e sulla chiusura delle chirurgie nell'ospedale di Atessa oggi si annuncia un altro scontro tra la maggioranza di centrosinistra e le opposizioni.