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Federico Agostinelli 'Visto che qualcuno scomoda politici nazionali, lo dico con Matteo Renzi, che dovrebbe essere apprezzato proprio dal circolo Pd: dopo Giovannini e i suoi, rottamiamo anche le ultime incrostazioni di potere e meccanismi perfettamente oliati che hanno gravato sul comune di Campli come una cappa asfissiante. Se qualcuno ne prende ancora le difese, ne prendiamo atto insieme ai Camplesi'. È quanto dichiara Federico Agostinelli, Assessore al Personale del Comune di Campli, rispondendo alle accuse rivolte dal Circolo Pd di Campli in merito al pensionamento d'ufficio del Comandante dei Vigili deciso dall'Amministrazione guidata dal Sindaco Pietro Quaresimale. 'L'amministrazione ha mandato in pensione d'ufficio il Comandante dei Vigili, nonostante esso avrebbe potuto conservare il suo ruolo ancora per qualche anno, diversamente da quanto fatto dalla Giunta Giovannini nel 2009 che, disattendendo le promesse elettorali, ha concentrato su di lui uno strapotere mai avuto prima'. 'Il Sindaco quando era consigliere di opposizione non aveva nessun potere decisionale, mentre quando ha svolto il ruolo di Assessore il Comandate aveva sola la responsabilità del Corpo di Polizia Municipale. Chi doveva agire e non lo ha fatto è stata la Giunta Giovannini che, invece, si è prodigata nella moltiplicazione delle competenze e del potere nelle mani del Comandande, corredata da acquisti ad personam come la nuova Alfa Romeo 156 costata 40mila euro e relativo affitto per il garage, da noi subito tagliato. Altro che le spese per la ristrutturazione di un locale pubblico, necessaria per la riorganizzazione degli uffici comunali in Municipio e in quella dell'ex sede del Giudice di Pace a Castelnuovo'. 'Spieghiamo infine agli ex amministratori che la legge vieta solo al Comandante dei vigili di ricoprire altre responsabilità, oltre a quella di polizia municipale, per motivi di incompatibilità e non anche agli altri dirigenti che possono ricoprire più di una responsabilità. E  sottolineiamo che tutti coloro che di recente sono entrati a far parte della macchina amministrativa lo hanno fatto attraverso regolare chiamata pubblica e presentando curriculum vitae estremamente qualificati. Se qualcuno riteneva di poter offrire profili professionali di maggiore qualità, poteva dimostrarlo rispondendo agli avvisi pubblici. Tutte procedure estranee a chi oggi lancia accuse di populismo e che si è distinto per assunzioni a chiamata diretta e clientelari di una segretaria del sindaco, prima dei non eletti e di cui nessuno ha mai visto un curriculum, di un consulente assunto per saldare noti accordi politico-elettorali, e un autista che ha dato l'ultima sfumatura di ridicolo ai cinque anni sonoramente bocciati' conclude l'Assessore al Personale.