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La Segreteria Territoriale NurSind di Teramo esprime forte preoccupazione per la grandissima difficoltà nella gestione del personale da parte della dirigenza delle professioni sanitarie della locale Asl, che non sembra aver contezza di tutto quello che sta succedendo nei quattro presidi ospedalieri. È ormai evidente come non ci sia una programmazione, ma si vive giorno per giorno senza una visione d’insieme necessaria per far fronte alle molteplici difficoltà del momento. Purtroppo questo atteggiamento non è legato solo all’emergenza, ma affonda le sue radici in un modus operandi che non comprende e valorizza la figura infermieristica, tanto che si è verificata una drastica riduzione del personale evidente in tantissime Unità Operative.

Esempio lampante è quello della Rianimazione che, pur dovendo rispettare un rapporto infermiere-paziente di 1:2 secondo quanto previsto dai LEA, oggi è arrivata ad avere un rapporto infermiere-paziente di 1:3. Nel pieno dell’emergenza Covid-19, questo si traduce in una ricaduta inevitabile sulla tenuta psico-fisica del personale coinvolto. L’emergenza sanitaria ha giustamente richiesto la necessità di dotarsi di una nuova Rianimazione con ben 12 posti letto, collocata nell’ex reparto di Psichiatria, destinata ai pazienti Covid positivi che necessitano di supporto respiratorio. Ma ancora una volta non sono state considerate le necessità di personale per far funzionare la struttura, tenendo presente, tra l’altro, l’alto livello di formazione che gli operatori assegnati a questo tipo di reparti deve avere. Per sopperire al deficit di personale, gli infermieri sono costretti a turni massacranti in Rianimazione Covid, con un solo kit a disposizione per l’intero turno lavorativo, senza maschere di protezione adeguate, organizzandosi di giorno in giorno per non lasciare sguarnita la Rianimazione generale che, nonostante tutto, continua ad erogare un servizio essenziale anche in funzione di continui ricoveri provenienti dalla sala operatoria.

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