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DIGIOSIAUCATHa il "sapore" della minaccia, quella scritta sulla pagina facebook del comitato "il san liberatore non si tocca" alla ridosso di una nuova riunione dell'unità di crisi pòer la scelta dell'ospedale Covid.

Si legge infatti dal comitato:


Nelle prossime ore verrà individuato l'Ospedale periferico in Provincia che supporterà il Mazzini di Teramo nella cura e gestione dei positivi Covid.
Nella primavera di quest'anno la scelta ricadde sul San Liberatore giustificata, secondo ciò che venne affermato dai diretti interessati, dalla presenza di molti contagiati nella Valfino e dall'ulteriore circostanza che il San Liberatore presentava al proprio interno dei casi di positività.
Oggi nessun ospedale , ad eccezione del Mazzini di Teramo deputato a Covid Hospital, è interessato da casi di positività interni, mentre la distribuzione territoriale dei contagiati in Provincia è totalmente cambiata rispetto a Marzo.
Oggi i focolai più consistenti riguardano soprattutto la Val Vibrata ed il territorio tra Teramo e Giulianova, quindi seguendo il criterio adottato in primavera per logica l'ospedale di supporto nella cura dei pazienti CoVid dovrebbe essere individuato tra quelli di S.Omero e Giulianova.
Caro Direttore Generale Di Giosia nelle prossime ore verrà messa alla prova la sua capacità gestionale ma soprattutto la sua credibilità da manager perché se, malauguratamente, la scelta della Asl Teramo dovesse ricadere ancora su Atri ciò non sarebbe supportato più da alcuna motivazione logica se non da ragioni territoriali politiche.
Noi vogliamo auspicare che Lei nelle prossime ore faccia il manager e si comporti da tecnico allontanando il dubbio che in realtà sia la politica a gestire determinate scelte, quando in realtà le scelte dovrebbero essere tecniche in considerazione anche della necessità di garantire le tante prestazioni specialistiche ed ambulatoriali che l'ospedale di Atri eroga a migliaia di malati che non possono permettersi di pagare eventuali decisioni "politiche".
Caro Dott. Di Giosia lei è ad un bivio speriamo che prenda la giusta strada quella che consente una maggior tutela della salute dei cittadini.
Confidiamo in questo altrimenti siamo pronti a contestarla con ogni mezzo. Aspettiamo fiduciosi. IL SAN LIBERATORE NON SI TOCCA.

Nel frattempo il Sindaco di Atri scrive a tutti i suoi colleghi: «L'incomprensibile possibilità che l'ospedale di Atri possa essere nuovamente individuato quale ospedale Covid della provincia di Teramo, mi induce a richiedere il vostro intervento per ricondurre le future scelte al rispetto di criteri tecnico-organizzativi nell'individuazione dei nuovi ospedali Covid in questa seconda fase di diffusione dell'epidemia». Inizia così la lettera del sindaco Piergiorgio Ferretti, indirizzata dal presidente della Regione Marco Marsilio e all'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì. «Ad oggi non si è perfezionato l'adeguamento della Rianimazione e non vi sono posti letto filtro nel Pronto Soccorso, ancora privo di una idonea ristrutturazione. Il dovuto rispetto verso i pazienti oncologici, cronici e fragili, inoltre non consente di aderire a una scelta che comporterebbe la riduzione di prestazioni, già fortemente penalizzate dalle attuali lunghe liste di attesa», continua Ferretti.

Come finirà. Forse lo sapremo oggi. Forse.