Una regione da codice giallo. È il giudizio formulato dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, che nel report pubblicato due giorni fa fotografa la situazione sanitaria in Abruzzo nella seconda ondata della pandemia. Rispetto ad aprile, fase acuta della diffusione del virus, i ricoveri sono aumentati del 71,6%, mentre le terapie intensive si attestano al 25,3%. Numeri che esprimono il possibile default del sistema ospedaliero regionale, scrive Il Messaggero, nel caso in cui la curva epidemiologica non dovesse arrestarsi. Regione già al lavoro per le contromisure. Ieri il governatore Marco Marsilio, ha detto chiaro e tondo, nel corso di varie videoconferenze, che si dovrà fare ricorso alle cliniche private. Si punta a reperire circa 150 posti letto per i pazienti Covid. È in corso una prima valutazione delle strutture che potrebbero essere disponibili al prestito.
Nell'indagine, condotta dal pool di ricercatori coordinato dal direttore dell'Osservatorio, Walter Ricciardi, e dal direttore scientifico Alessandro Solipace, emerge un dato preoccupante: la percentuale delle persone attualmente positive, su una scala di centomila abitati, è passato dal 47,6% del 24 marzo al 286,6 del 24 ottobre. Cifre che raccontano la recrudescenza del Covid-19 e, al contempo, l'impatto che rischia di travolgere gli ospedali regionali. «Non nascondiamo di essere di fronte a una situazione preoccupante - spiega l'assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì . Gli accessi nei pronto soccorso aumentano giorno dopo giorno, determinando notevoli criticità», conclude il quotidiano romano.