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“ A seguito degli interventi a mezzo stampa di alcuni sindacati..”, il Presidente dell’Azienda per i Servizi alla Persona ASP 1 Teramo, dimenticando di citare anche la UILFPL, ha inteso consegnare, urbi et torbi, l’ultima sortita, solennemente diretta al riconoscimento dei propri meriti, veri o presunti, comunque volta alla celebrazione della virtuale attività istituzionale sin qui esercitata quale corollario di un teorema peraltro mai dimostrato.

Questa Organizzazione Sindacale, prima ancora di esprimere giudizi di merito in ordine alla citata attività comunicativa dell’avvocatessa (di origine barese ma trapiantata a Roseto), ritiene opportuno ricordare all’esimio Presidente un proverbio popolare “sarebbe molto meglio parlare poco e lasciare che le azioni parlino per noi”. D’altra parte, in caso di insincerità, prima o poi si verrà scoperti e qualcuno potrebbe dire: “Sei solo chiacchiere e distintivo. Parli tanto, ma le tue azioni smentiscono le tue parole”.

Ma, per tornare alla sortita divulgativa, si osserva che la lettera in questione, che voleva essere critica ed insultante verso le OO.SS., per toni e contenuti, risulta essere maldestra, anzi, per meglio dire, più che maldestra, ebbra di zelo autocelebrativo; ovvero, per dirla tutta, un attacco suicida, una sorte di “canto del cigno” quale ultima espressione degna di nota di una carriera di sottogoverno, prossima al termine.

In questo senso illuminanti, oltreché sintomatiche, risultano le considerazioni contenute nella missiva laddove si afferma : “ La presidente,vista la totale assenza della Regione si esime da ogni responsabilità, dal momento che risulta impossibile che i pochi dipendenti ASP, sebbene a lavoro h 24, 7 giorni su 7, possano portare avanti una macchina amministrativa così complessa ed indebitata...”.

Una vera e propria rivelazione di un implicito, quanto inequivocabile, addio alle scene aziendali da parte del membro in funzioni di Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Pubblica dei Servizi alla persona n.1 della Provincia di Teramo, nominato dalla Giunta Regionale, oltre che una dichiarazione di impotenza ad adempiere alle incombenze istituzionali.

L’esercizio della funzione per la quale si è nominati non prevede un unilaterale esonero di responsabilità a fronte di un qualsiasi incidente indesiderato che dovesse accadere. Di contro, invece, presuppone l’impegno, l’obbligo ed il vincolo del mandato politico, oltre ad accettare ed affrontare le problematiche ed i rischi connessi alla funzione.

Rebus sic stantibus, avuto riguardo della natura politica della nomina (non frutto di una precisa ed inderogabile prescrizione medica), l’avvocatessa Cantore bene farebbe a dare concreta attuazione a quanto affermato e, per l’effetto, rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio, anche in considerazione dell’affievolito rapporto fiduciario nel frattempo maturato. (cfr. “ La presidente, vista la totale assenza della Regione si esime da ogni responsabilità”)

Questa Organizzazione Sindacale ritiene che l’odierno Presidente, in veste di organo di governo aziendale, bene farebbe ad esercitare le funzioni di impulso, indirizzo e coordinamento attribuitegli dall’Ordinamento giuridico, necessari per realizzare una buona ed efficiente azione amministrativa dal punto di vista oggettivo anche in ragione della “macchina amministrativa così complessa ed indebitata”, qual’è, appunto la ASP n 1.

Bene farebbe, cioè, ad adoperarsi nella progettazione delle politiche generali e nelle decisioni di indirizzo politico in materia della contabilità pubblica che disciplina, in generale, l’attività finanziaria che precede o che segue i distinti interventi di settore, ricomprendendo in particolare la disciplina dei bilanci e i relativi equilibri, l’acquisizione delle entrate, l’organizzazione finanziario-contabile, la disciplina del patrimonio, la gestione delle spese, l’indebitamento, la rendicontazione e i relativi controlli.

Nel merito, relativamente alle ultime vicende sanitarie che hanno interessato la struttura di Civitella del Tronto, con particolare riferimento agli accaduti risalenti al 25 novembre, allorquando 4 anziani provenienti da una casa famiglia della provincia, presuntivamente positivi al Covid, venivano collocati “nell’area isolata Covid della struttura”, senza entrare nei dettagli e confutare le contraddizioni ed i vuoti semiologici contenuti nella ricostruzione dei fatti operata dall’avvocatessa Cantore, in questa sede, e per ora, sarà sufficiente riportarsi alle dichiarazioni rese dalle parti convenute durante la seduta -svolta per via telematica-, innanzi al Prefetto di Teramo.
Si ribadiscono le critiche e le preoccupazioni espresse nella sede prefettizia allorquando le OO.SS. apprendevano dell’avvenuto ricovero in quel di Civitella di anziani infetti al COVID.

Nel rimarcare l’improvvida iniziativa aziendale, si ribadisce che la struttura di Civitella (peraltro già gravata da un consistente contagio fra il personale) non è attrezzata, in ogni senso e per ciascun aspetto, ad accogliere pazienti affetti da tale patologia, i quali pazienti, per tutto il periodo di quarantena, avrebbero dovuto trovare collocazione nella struttura RSA di Bellocchio in quanto attrezzata per la gestione COVID.

In ultimo sarà doveroso comunicare che questo Sindacato, al di là delle varie interpretazioni possibili e connesse congetture, al fine di accertare la verità fattuale e giuridica, sta valutando la opportunità di segnalare il fatto alla competente Autorità Giudiziaria anche per individuare eventuali responsabilità, oltre che notiziare le Autorità Sanitarie, locali e regionali, per appurare, mediante le cartelle cliniche di riferimento, lo stato di salute dei soggetti ricoverati.

 

 

IL SEGRETARIO UIL FPL
f.to Alfiero Antonio Di Giammartino