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ospedaleMazziniLa Regione Abruzzo torna a consentire le visite ai pazienti ricoverati in ospedale, sospese a causa dell’emergenza Covid-19.

Lo prevede un’ordinanza firmata dal governatore Marco Marsilio. Il provvedimento stabilisce regole ben precise per le modalità di accesso alle visite. All’origine della decisione ci sono “l’elevato livello di copertura vaccinale raggiunto tra i pazienti e il personale sanitario e ausiliare”, le “massive attività di screening periodico per la ricerca di SARS-CoV-2 rivolte soprattutto a pazienti ed operatori” e “l’andamento decrescente del trend epidemiologico”. In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico, le misure adottate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo.

Ogni reparto ospedaliero dovrà identificare un referente Covid responsabile dell’organizzazione degli spazi per l’accoglienza dei visitatori e della verifica circa l’appropriatezza delle richieste di visita.

“L’effettuazione delle visite – si legge – deve considerare le condizioni dei pazienti (età, fragilità, stato immunitario) e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche del reparto e le mutabili condizioni epidemiologiche. I visitatori vanno sensibilizzati a non trattenersi con il paziente per un tempo superiore a 20 minuti. Nel caso in cui all’interno del reparto si riscontrasse la presenza di casi positivi tra gli ospiti o il personale, l’accesso dei visitatori è vietato”. “Il contatto fisico tra visitatore/familiare e paziente può essere preso in considerazione solo in particolari condizioni di esigenze relazionali/affettive. In caso di paziente Covid-19 positivo – si legge ancora – l’accesso da parte di familiari/visitatori nella stanza di degenza in isolamento deve essere prevista solo in caso di utenti minori e di pazienti in prossimità alla fine della vita o in altri specifici contesti a rischio di scompenso psichico”. “Consentire le visite ai pazienti ricoverati in ospedale, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria anti Covid e con le necessarie limitazioni legate alla prevenzione del contagio – afferma l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì – rappresenta un passo fondamentale sul fronte dell’umanizzazione dell’assistenza, perché non interrompe le relazioni affettive tra il degente e i propri familiari, contribuendo anche in molti casi a rendere ancora più efficace il percorso terapeutico”.