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ELSOCASTELLIMartedì 28 dicembre, nel pomeriggio, incontro il Dottor ElsoCastelli in Piazza Martiri, dove sediamo a un tavolino del Caffè Grande Italia a prendere un tè, e ne approfitto per fargli qualche domanda a proposito della campagna vaccinale a Teramo, considerate anche le file che ho visto formarsi nel centro allestito al Parco della Scienza - che non mi pare il luogo più adatto per questioni di viabilità e per la scarsa disponibilità di parcheggi -, e sulle possibili soluzioni pratiche per velocizzare i processi di vaccinazione e, soprattutto, la somministrazione della fondamentale terza dose: Castelli esercita la professione di medico da quasi trent’anni e ha in più una grossa esperienza come medico vaccinatore.

Che cosa è un vaccino, detto con parole semplici in modo che siano comprensibili a tutti?

Il vaccino è il primo presidio della medicina: nessun atto medico dà risultati pari alla vaccinazione, pratica che inizia intorno alla fine dell’700 con la vaccinazione contro il vaiolo, messo a punto Jenner.

E come agisce all'interno dell'organismo umano?

Il vaccino mette a contatto l’organismo umano con porzioni di virus, atto che determina lo sviluppo di anticorpi nel giro di circa due settimane dal momento dell’inoculazionein modo tale che quando la persona viene a contatto con il virus è già pronta a difendersi, cosicché il virus non entra proprio nell’organismo. 

Sta funzionando la vaccinazione preventiva per contrastare la pandemia da Covid-19?

Sta funzionando come deve come era prevedibile, però, siccome la medicina è una pratica che si basa sulle evidenze scientifichetutti i dati vengo raccolti nel tempo e analizzati e, quindi, ci si regola di conseguenza.

Allora è per questo motivoche sopraggiunge la necessità di sottoporsi a più vaccinazioni per proteggersi dagli effetti più gravi dell'infezione da Covid-19?

, però voglio essere chiaro. Stiamo affrontando una emergenza pandemica da coronavirus, cioè si tratta di un virus che muta frequentemente, e, pertanto, esiste la possibilità che nel tempo le sue modificazioni siano tali e tante da rendere inefficace il primo vaccino. A mio parere, per un evento del genere, cioè che i vaccini già a nostra disposizione diventino completamente inefficaci, necessiteranno almeno sette, dieci anni; per questo è fondamentale continuare con i richiami, che sono dei potenziatori di immunità.


Adesso c'è come la corsa al vaccino, con il conseguente affollamento dei centri vaccinali: cosa bisognerebbe fare per velocizzare le operazioni?

Purtroppo sono state prese delle decisione, a mio parere, errate da subito, come se si pretendesse di costruire una casa senza fondamenta. Voglio dire che la vaccinazione, come detto, è un presidio antichissimo e gestito da sempre dalla Medicina Generale e dalS.I.E.S.P.(Servizio di Igiene e Sanità Pubblica), come succede per la vaccinazione antiinfluenzale e le vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Invece in questo caso abbiamo visto che la vaccinazione è stata sottratta a chi già la faceva e bene, per creare una nuova struttura ripartendo da zero senza sfruttare saggiamente le conoscenze e le esperienze già presenti sul territorio, cioè la medicina territoriale, giustificando il tutto facendo apparire difficili e pericolose le cose semplici, con la quintuplicazione dei costi: pagheremo in futuro un prezzo salatissimo in tasse e debito pubblico per tutto ciò.

Con questo intende dire che tutto il processo vaccinale andava da subito affidato ai medici di famiglia, in buona sostanza?

Sì. E le ragioni sono logistiche ed economiche. Logistiche perché bastava far pervenire negli ambulatori dei medici di famiglia i vaccini tramite appositi corrieri e, a quel punto, il medico procedeva alla vaccinazione dei suoi assistiti – pazienti clinicamente conosciuti, fatto che avrebbe accelerato il processo vaccinale con i benefici che sappiamo.Economiche perché la vaccinazione eseguita dal medico di famiglia è estremamenteconveniente per le casse dello Stato: l’inoculpraticato dal medico di famiglia in ambulatorio costa 6,19 euro lordi.

Lei è stato uno dei primi a procedere a vaccinazione domiciliare: quanti vaccini ha già somministrato a domicilio contro il Covid-19?

Sinceramente non mi sono mai fermato a contarli perché mi preoccupo di farli. E proseguo con questo intento.

All'inizio della campagna vaccinale nella popolazione c'era timore rispetto alla sicurezza dei vaccini disponibili, principalmente alimentato dalla campagna di disinformazione messa in atto dai No-Vax, che ora pare abbia perso ogni mordente di fronte all'evidenza dei fatti, ma, da medico, crede che i vaccini siano sicuri, soprattutto questi di nuova generazione, come Pfizer e Moderna, e che non ci sia davvero motivo di temere?

Sì, e credo che questa emergenza farà fare un balzo in avanti alla ricerca medica tutta grazie agli studi suRNA messaggero, quindi sui tumori e malattie come il diabete.

Cosa pensa dei sanitari che non si sottopongono a vaccinazione?

Non è commentabile. Per quanto mi riguarda, non li considero neanche sanitari.

Lei è anche uno dei primi ad aver iniziato la somministrazione ai minori, cioè ai soggetti dai 6 ai 12 annia questi soggetti è somministrato lo stesso vaccino che è inoculato agli adulti e nel medesimo dosaggio?

Inizio col dire che il vaccino autorizzato per questa fascia di età al momento è solo quello della Pfizer, diverso da quello che si utilizza per gli adulti sia per la concentrazione che per la quantità da inoculare.

Crede sia importante e ugualmente sicura questa ulteriore fase di vaccinazione ai minori?

È importantissima e sicura, considerate le evidenze scientifiche a questo punto registrate.

Dottore, a bruciapelo, cosa ne pensa a proposito della costruzione del nuovo ospedale di Teramo?

Per valutare tale investimento socio sanitario bisogno considerare tre aspetti imprescindibili: Esigenza del nuovo ospedaleEsigenza della nuova sedeEsigenza per la Regione Abruzzo del taglio dei posti letto.

Mi spiego meglio.

Il corpo centrale della struttura del Mazzini, per intenderci la parte vecchia, fu ottimamente costruito, tant’è che togliendo due piani sarebbe in regola con le normative sismiche vigenti. Mentre la parte che consideriamo nuova, cioè il lotto cardiologico per intenderci, è da demolire, e non mi dilungo oltre.A questo aggiungiamo che intono al Mazzini, fatto salvo il corpo centrale da adeguare, ci sono gli spazi utili per costruire lotti isolati e collegati, possibilità di cui tutti oggi comprendiamo bene l’importanza. E nessun medico, di quelli ospedalieri, mi è sembrato favorevole alla delocalizzazione bensì si sono espressi a favore di una struttura nuova e all’avanguardia.Quindi non c’è una reale esigenza di una sede diversa da quella attuale, e i fondi che andrebbero distratti per l’acquisto e l’urbanizzazione di una nuova area si potrebbero invece investire in attrezzature mediche di avanguardia, che favorirebbero anche l’arrivo di luminari, come successe all’epoca dell’installazione della TAC al vecchioMazzini.

Ma a questo punto voglio essere ancora più chiaro e, purtroppo,facile Cassadra: la delocalizzazione dell’ospedale di Teramo, a mio giudizio, servirà solo per giustificare il taglio drastico dei posti letto per acuti da parte della Regione Abruzzo di circa 300/400 unità, con un risparmio annuale di una cifra che oscilla tra i 50 e i 70 milioni di euro, taglio impensabile nelle altre tre province abruzzesi perché dotate di cliniche private convenzionate dove non verrà effettuato alcun ridimensionamento del servizio. Ovviamente la caduta dell’offerta sanitaria per la provincia di Teramo sarà tutta a discapito dei più deboli, che andranno in quelli che si definiranno ospedali di comunità, dove avranndiritto solo alle cure dei medici di famiglia e degli infermieriche non hanno esperienza ospedaliera, quindi senza specialisti

Ma questo è un discorso lunghissimo e per il momento mi fermo qui.

Teramo più che una città è un paesone e gira voce di un suo prossimo ingresso in politica, anche sulla scorta del suo impegno pubblico per l'istituzione del presidio U.C.C.P. (Unità Complessa Cure Primarie) presso la sede ASL di Circonvallazione Ragusa e per la difesa dell'acqua del Gran Sassod'Italia attraverso il Comitato Azione Popolare, iniziativa quest’ultima che raccolse qualche migliaio di firme a Teramo e anche in provincia: Dottore, ma il suo punto di arrivo è la politica?

Il mio punto di arrivo è solo la medicina e la cura della salute pubblica. Ed è stato un percorso lungo e difficile per vari motivi, quello che mi ha portato a diventare medico. Percorso coronato con la specializzazione in Medicina Generale.

Ho scoperto, però, che la politica decide. E che decide spesso per il male. Come ha deciso di effettuare in tempi lontani la costruzione dei laboratori di fisica nucleare immersi nella nostra acqua, giustificando tutto questo con la necessita di collegare Teramo con il resto del mondo, e tante altre operazioni discutibilissime.

Adesso la politica ci prospetta la necessità di un nuovo ospedale, e ci rifilerà il taglio dei posti letto.

All’epoca della costruzione dei laboratori di fisica nucleare, mascherati dalla necessita del traforo del Gran Sasso, ero troppo piccolo per capire certe problematiche; ora capisco molto di più e non sono da solo.

Non lascerò la mia professione di medico per la politica ma sicuramente mi interesserò e lotterò con il Comitato Azione Popolareaffinché Teramo non perda la piena funzionalità dell’ospedale Mazzini, e lo farò con tutti i mezzi democratici a disposizione, ad esempio presentando un lista civica alle prossime amministrative a sostegno di chi condividerà questo obiettivo.

Massimo Ridolfi

Ph.: Il Dottor Elso Castelli nel suo studio di Piazza del Carmine.

#IlTeramano