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Ancora troppo pochi i bambini italiani vaccinati per COVID-19: ad oggi solo l’13,1% dei bimbi tra 5 e 11 anni ha eseguito entrambe le dosi e solo il 19% la prima dose. E l’Abruzzo ha dati persino peggiori. A spiegarceli, con relativo appello a vaccinare i nostri figli, è il Professor Francesco Chiarelli, Presidente della Società Italiana di Pediatria – Regione Abruzzo.

Raggiugiamo al telefono il professor Chiarelli nelle cui parole il senso della “preoccupazione per gli ancora troppo pochi bimbi vaccinati”. “In Abruzzo – ci spiega il professore – ad oggi solo il 9,8 per cento dei bimbi in fascia di età 5-11 anni ha ricevuto due dosi. Appena il 20,1 la prima. Capisce perchè parlo di situazione preoccupante?”.

“Percentuali ancora troppo basse che pongono i bambini a rischio elevato di contrarre l’ infezione ed avere conseguenze gravi per COVID-19″. Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pediatria, Regione Abruzzo, conferma la ferma raccomandazione di vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni per la infezione daSARS-COV-2 (COVID-19).
Il Professor Francesco Chiarelli, Presidente della Società Italiana di Pediatria – Regione Abruzzo, a nome del Consiglio Direttivo illustra le nozioni scientifiche per le quali si raccomanda di vaccinare i bambini.

“I vaccini contro COVID sono lo strumento più efficace e sicuro che abbiamo per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 e la vaccinazione contro COVID è un diritto dei bambini esattamente come per gli adulti. I bambini tra 5 e 11 non sono al riparo dal virus e una parte consistente dei nuovi contagiati ha questa età. Il vaccino non deprime la capacità del bambino di rispondere alle infezioni ma, al contrario, permette al sistema immunitario di lavorare ‘in sicurezza’ producendo delle armi di difesa in caso di esposizione al virus. Sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi può causare una patologia grave come la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”.