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GUARDA L'INTERVISTA ALL'IMPRENDITORE DI NOTARESCO (CLICCA QUI)   Mario D'Alessandro, imprenditore di Notaresco (presidente della società dilettantistica di calcio locale) e titolare della Dalmar Service srl, denuncia quanto successo al padre, Pietro, 85 anni, rimasto "parcheggiato" due giorni al Pronto Soccorso di Giulianova "e costretto ad emigrare per mancanza di posti letto". La denuncia di D'Alessandro arriva quando il padre fortunatamente ha trovato posto presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto, prima, e di Ascoli Piceno, da oggi: "Mio padre è una persona di 85 anni ed è stato costretto a sostare per ben due giorni nelle stanze del pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova per la semplice ragione che non è stato possibile trovare una sistemazione diversa per mancanza di posti letto. Un paziente di quell’età e con il rischio di vita trattandosi di un problema cardiaco, è stato tenuto fermo su un lettino di un reparto del pronto soccorso per due giorni fino a quando non si è reso disponibile l’Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto che ringrazio a nome personale e della mia famiglia", ricostruisce D'Alessandro. Nulla da obiettare, da parte del conosciutissimo imprenditore teramano, alle dottoresse che si sono alternate, nei due giorni di turno al Pronto Soccorso e al personale tutto "che hanno trattato mio padre con decoro, attenzione e dignità", aggiunge. Ma di quel personale e di quelle dottoresse sono state inutili, evidentemente, tutte le telefonate fatte tra i presidi di Teramo e Atri: "La risposta è stata sempre la stessa, niente posti letti...", ricorda ancora D'Alessandro. "Cosa più grave è la totale indifferenza del reparto di cardiologia del nosocomio giuliese", denuncia D'Alessandro, "Pur venendosi a creare un posto disponibile presso la stessa struttura invece di ricoverare mio padre che si trovava in attesa presso il Pronto Soccorso ha ricoverato un altro paziente ignorando quindi le richieste dei colleghi medici del Pronto Soccorso". Parla di scoramento l'imprenditore: "Non sta a me giudicare se e quanto fosse più grave quel paziente rispetto a mio padre, ma di certo la priorità sarebbe spettata ad un paziente parcheggiato al pronto soccorso da domenica sera". Fatto ne consegue "che mio padre che vive a Notaresco è stato costretto a dover prendere prima la strada di San Benedetto del Tronto presso l’Ospedale Civile e successivamente trasferito in quello di Ascoli Piceno". D'Alessandro conclude così la sua denuncia: "Complimenti a coloro che dovrebbero garantirci un certo standard di assistenza sanitaria qui nella nostra Provincia, dalla politica ai medici ai vertici della Asl.  Ma vi pare che questo possa fare onore a chi ci rappresenta in questa regione? Ma vi pare che un ultra85enne debba essere trasferito fuori regione e dover sopportare i tanti disagi per lui stesso e per i propri familiari?". E chiosa: "Mi pare di essere tornati indietro di alcune decine di anni fa quando la nostra regione era costretta ad emigrare per mancanza di strutture e di personale qualificato. Lo trovo veramente indecoroso e indegno oltre che umiliante per un qualsiasi cittadino specie per una persona malata. Dover emigrare con tutte le conseguenze che ne consegue sia per il paziente che per la ASL, lo trovo un fatto anacronistico e fuori luogo nell’era in cui viviamo" Ospedale-Civile-Giulianovadalessandromario