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Sull'annullamento della gara della Asl vinta da un raggruppamento di imprese di fisioterapisti interviene ancora una volta il segretario dell'associazione della regione Abruzzo, Ginesio Picchini con ua nota che qui vi riportiamo integralmente: “Scusate ragazzi, abbiamo scherzato; l’appalto che avete vinto è stata tutta una finzione, una specie di gioco per veder fin dove potevate arrivare”. Ecco, in estrema sintesi, le reali parole che la ASL di Teramo poteva utilizzare per giustificare l’annullamento del bando in questione. Che peccato e che vergogna, scrive ancora Ginesio Picchini , segretario dell’Associazione Italiana Fisioterapisti della regione Abruzzo. La ASL di Teramo ha perso un’occasione per modernizzare l’assistenza territoriale di questa regione assegnando direttamente a dei fisioterapisti liberi professionisti, più che qualificati, l’appalto delle terapie domiciliari ADI per i comuni di Teramo Montorio al Vomano. Infatti, se parliamo di assistenza domiciliare, non è affatto vero che bisogna spendere di più per offrire un miglior servizio ma il giusto ed unico compenso a chi esegue direttamente le relative prestazioni, una pratica assolutamente comune nei paesi europei ed extra-europei ma che, evidentemente, stenta ad attecchire qui in Abruzzo dove, sempre evidentemente, fortissimi interessi speculativi e sindacali si oppongono strenuamente ed inopinatamente a quello che, invece, è destinato ad essere il futuro dell’assistenza territoriale. Assistenza territoriale che, prima o poi ed insieme a medici e pediatri, dovrò necessariamente coinvolgere fisioterapisti ed infermieri così come molte altre professioni sanitarie. Già, perché la guerra di liberazione del territorio dagli interessi sopra citati è appena iniziata e si fermerà solo quando la classe politica ed istituzionale di questo paese non avrà capito che non è più possibile andare avanti in questa maniera scellerata e fallimentare, cosa in cui questa regione, tra l’altro, è molto esperta. Avevamo messo a disposizione il nostro progetto e la nostra organizzazione al fine di abbattere definitivamente i costi accessori legati ai profitti e interessi sindacali legati a dei contratti che sul territorio non hanno alcun senso se non quello di procacciarsi qualche tessera. All’estero, il sindacato non si preoccupa di proliferare mille contratti pur di essere presente dappertutto e, soprattutto, non si occupa affatto del territorio dove sono le associazioni a stilare contratti direttamente con le Aziende Sanitarie di riferimento. Vergogna, infine, per non aver preso in alcuna considerazione lo sperpero di denari pubblico che continua ad imperversare alla faccia dei contribuenti ed in danno delle persone assistite che speravano di reinvestire gli attuali utili, a nostro avviso ed a questo punto ingiustificati, in ulteriori prestazioni al fine di abbattere quelle penose liste d’attesa che tutti dicono di voler eliminare anche se solo a chiacchere. Cari contribuenti, care persone assistite, non siamo ancora riusciti ad implementare ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno con buona pace dello stesso premier Renzi che tanto promette in termini di modernizzazione del paese. Anche lui non ha capito, o fa finta di non capire, un eleminare concetto: in questo paese solo le persone per bene provano vergogna. Ecco perché l’Italia va sempre più a rotoli".