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TERAMO.jpgIl nuovo ospedale a Piano D'Accio non si deve fare. La politica locale è in parte silenziosa (anche troppo), ma quella che si è espressa ...non lo vuole a Piano d'Accio, a parte la Lega  e il presidente Marsilio.  E non lo vogliono i i cittadini (c'è stata una raccolta di firme importante). Si dovrà ristrutturare quello che c'è a Villa Mosca - dicono - ne va anche dell'economia del capoluogo. La città non si puo' spostare verso San Nicolo'. Dispiace per chi magari ha acquistato terreni agricoli ad un milione di euro, e ci vorrebbe guadagnare sopra. Dovrà "fare affari" in altra zona.

La premessa è importante per dire che assodato questo argomento, la Asl (e non potrebbe fare altro) ha stabilito la road map per la costruzione della nuova struttura sanitaria. L'inizio dei lavori per il nuovo ospedale è fissato per «giugno 2026» passando per alcune date intermedie, si legge sul Messaggero stamattina: «Entro giugno 2023 - scrive Circonvallazione Ragusa nel documento -  vi sarà «l'affidamento del servizio di progettazione» ed entro «dicembre 2025 l'approvazione del progetto esecutivo».
Però su tutto ciò pende ancora il parere favorevole da parte del Nucleo di valutazione e verifica del ministero, che deve essere attribuito: da un eventuale ok il progetto potrà prendere vita. Il quadro finanziario prevede un investimento complessivo di 265 milioni di euro, tra gli 81,5 del Ministero, i 40 (ex art.20), i 2,1 milioni della Asl e i 41,4 che figurano sotto la voce «altre fonti di finanziamento».

Questo pensa la Asl. In mezzo ci sono, però, le elezioni. Sia le Regionali nel 2024 (è l'unico consigliere regionale che ha parlato di ospedale, ovvero Mariani, ha già detto no al nuovo ospedale a a Piano d'Accio). Sia, soprattutto, le comunali. Il prossimo sindaco dovrà dire la sua. Su questo argomento, il potenziale candidato  Paolo Gatti ha sottolineato in un recente incontro con il Governatore Marco Marsilio, che l'ospedale deve rimanere nella sua sede naturale di Villa Mosca. 

Due i motivi principali su tutti: il graduale e inarrestabile impoverimento del centro storico e delle zone immediatamente vicine, già "penalizzati dall’attuale giunta da provvedimenti inopportuni", e il conseguente abbandono di una megastruttura come quella del “vecchio” ospedale. 
“L’intenzione della Asl di farne una Cittadella della Salute – ha detto Gatti – ha più il sapore di una promessa votata a rimanere incompiuta, vista anche la dimensione dell’intera struttura, che una destinazione fattibile”.  

Nel corso dell’incontro Gatti ha sottolineato con favore l’impegno della Regione nel finanziare con 120 milioni parte dell’opera, i quali, tuttavia, “dovrebbero essere meglio destinati verso iniziative utili ad arrestare un ulteriore impoverimento della città”. Lo stesso ha anche ribadito la mancanza di interconnessione tra istituzioni locali, con l'assenza del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. Il primo cittadino, secondo Gatti, da responsabile della pianificazione urbana della città, avrebbe dovuto trovare spazi per la negoziazione,, verificare gli umori del popolo che rappresenta e portarli sul tavolo del confronto con Regione e Asl.

E.d.C.