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Nell'ambito delle iniziative dedicate alle persone con disturbo dello spettro autistico, la Giunta regionale, presieduta dal presidente, Marco Marsilio, su proposta dell'assessore con delega al Sociale, Pietro Quaresimale, alla luce dell'assegnazione alla Regione Abruzzo di 2 milioni 160mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha approvato una programmazione degli interventi che interessano tutto il territorio regionale. L'obiettivo è quello di assicurare opportuni interventi alle persone con disturbo dello spettro autistico nelle diverse fasce d'età in stretta collaborazione con gli enti del terzo settore che vantano esperienza e competenza in materia. Si tratta di una programmazione elaborata sulla base di una ricognizione dei bisogni condotta con gli Enti locali e le organizzazioni di rappresentanza delle famiglie dei disabili con DSA. Nello specifico, 1 milione 260mila euro saranno destinati ai percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all'età di transizione fino ai 21 anni, anche tramite voucher, mentre 900mila euro saranno destinati ai progetti sperimentali volti alla formazione ed all'inclusione lavorativa.

Puntuale il commento del presidente dell'associazione Autismo Abruzzo Onlus, Dario Verzulli: “I fondi destinati all’autismo dal Decreto “Stefani” rappresentano la prima esperienza di integrazione socio-sanitaria. Auspichiamo che i progetti che verranno proposti dagli ambiti sociali possano, per la prima volta in Abruzzo, mettere in campo soluzioni innovative, in special modo per la scuola, l’avvio al lavoro di ragazzi e adulti e anche per i primi tentativi di vita in autonomia". Verzulli evidenzia che "oggi in Abruzzo insistono servizi residenziali solo per 20-30 utenti, così come stabilito dai fabbisogni regionali (1 posto letto per ogni 50mila abitanti - DGR 360/2019) mentre la necessità di servizi rivendicati dalle famiglie con adulti con autismo sono centinaia. Occorre avviare un percorso residenziale innovativo e coinvolgente degli enti locali e delle associazioni così da offrire a tutti un percorso, anche alternativo alla tipica struttura sanitaria da “posto letto”. Autismo Abruzzo, nei mesi scorsi, ha effettuato un sondaggio che ha visto la partecipazione di centinaia di famiglie le cui indicazioni confermano tali necessità. Un percorso socio sanitario oltre che essere più vicino alle famiglie riduce la spesa per l’assistenza e permette di restare a vivire nelle località abruzzesi", conclude Verzulli