- Evacuata la stanza individuata nell’osservazione breve del Pronto Soccorso, la paziente è stata ivi ricoverata attraverso l’utilizzo di un percorso esterno dedicato, che ha evitato l’ingresso dal Triage.
- Gli operatori hanno subito messo in atto tutte le procedure previste, compresa la protezione personale con indumenti predisposti appositamente; è stato, inoltre, attivato lo Specialista infettivologo.
- Contatti con il Centro di Riferimento Ospedale “Lazzaro Spallanzani” di Roma e con ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo), ottenuti dal Direttore del Dipartimento di Emergenza, hanno consentito, poi, di risalire all’esatta zona di provenienza della signora malata. Da un colloquio più approfondito con la paziente, si è definitivamente escluso il rischio clinico in quanto la paziente era solo transitata in area aeroportuale della Nigeria provenendo, invece, dal Benin, paese non a rischio di Ebola.
Teramo/Non è "Ebola" quella che ha messo in allarme la provincia di Teramo
Nella mattinata di oggi, Giovedì 2 Ottobre 2014, è giunta una richiesta di soccorso alla Centrale Operativa 118, che rilevava una sintomatologia compatibile con i protocolli diagnostici di un sospetto caso di EBOLA: Una signora nigeriana ha sostenuto di essere tornata alcuni giorni fa dalla Nigeria, riferendo una sintomatologia che, secondo il protocollo aziendale in atto, era compatibile con il sospetto di infezione da virus EBOLA. Lo scrive in una nota la direzione generale della Asl di Teramo.
Il 118 decideva di ospedalizzare in codice giallo la paziente presso il Pronto Soccorso del Presidio di Teramo, dove è stata attivata la fase ospedaliera del protocollo aziendale, discusso e concordato già 20 giorni fa con tutte le Strutture ospedaliere interessate: