“Come un fiume in piena è incessante il ricorso alle cure nei pronto soccorso provinciali. Ieri per l'ennesima volta presso quello di Teramo sono stati contati circa 160 accessi circa tali da fare ricorrere per l'ennesima volta all'attivazione del protocollo del maxi-afflusso” dichiara il Stefano Matteucci, segretario della UGL Salute di Teramo. “Non è più possibile – prosegue il sindacalista – vedere i medici di pronto soccorso sotto pressione continua. E nonostante organici ridotti all’osso e carichi di lavoro enormi loro continuano, con forte spirito di abnegazione, a garantire cure di eccellenza. Segnaliamo inoltre che in attesa dei paventati rinforzi, che a nota della direzione strategica entreranno nell'organico dei pronto soccorso dal 16 aprile prossimo, per il 118 la coperta rimane cortissima. Attendiamo con ansia l'annuncio ufficiale sul riassetto aziendale e quindi le risposte alle perplessità già sollevate dalla UGL Salute in merito. Auspichiamo che con l'insediamento dell'Assessorato regionale, si riesca a mettere mano alla rete dei medici di famiglia rafforzando ulteriormente la sinergia tra ospedali e territorio spostando l' unità complessa di cure primarie o la guardia medica contiguamente al locali del pronto soccorso, dotandoli stavolta di supporti anche elettronici per la gestione dei pazienti con codici minori, aprendo effettivamente i tanto acclarati obi specialistici e la medicina d'urgenza e coinvolgendo a supporto anche i medici specialisti. Serve un cambio di passo per garantire ai cittadini un’assistenza di qualità, erogata in tempi giusti senza dover ricorrere, a fronte di ingenti spese, alla scorciatoia, per abbattere le lunghe attese, di prestazioni private” conclude Matteucci.