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PHOTO-2024-05-17-11-03-42.jpgProclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del servizio guardaroba dei vari presidi ospedalieri di Teramo. Le segreterie FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, UGL hanno fatto il punto sui mancati sviluppi della vertenza del cambio appalto del servizio guardaroba
dei presidi ospedalieri della ASL di Teramo.
Giampiero Dozzi, Serafino Masci, e Stefano Matteucci hanno denunciato lo stato dell'arte oggi durante una conferenza stampa.

Fronte unico dei sindacati sulla vicenda del cambio appalto per i servizi guardaroba della Asl di Teramo: "Il caso non deve diventare un precedente per gli appalti pubblici. Se vuole evitare il collasso, la ASL la smetta ad assumere un atteggiamento noncurante."
Tale l'appello lanciato unitamente questa mattina dalla sala riunioni della CGIL dai sindacalisti che hanno preso in carico il riassorbimento dei dipendenti della Servizi Ospedalieri dopo il passaggio alla Hospital Service.
La denuncia arriva dai 12 lavoratori, dei quali la maggior parte donne, che in seguito al cambio di appalto, si sarebbero visti mancare il rispetto del contratto sociale con il ribaltamento della clausula sociale, con un netto ribasso salariale, pari quasi al 20%.
La Hospital Service, infatti, è intervenuta all'assunzione nei quattro guardaroba della Asl di Teramo azzerando i livelli professionali, reintroducenfo il periodo di prova e riducendo anche l'orario delle dipendenti, già in regime part-time di 23h settimanali.
"A nostro avviso, le condizioni salariali e contrattuali dei dipendenti hanno un forte impatto sul servizio sanitario, che negli ultimi anni si sta trasformando sempre piú in un disservizio. La criticità delle Asl è, difatti, ormai una preoccupazione di dominio pubblico" dichiarano i sindacalisti che si stanno occupando del caso.
A destare nervosismo è altresì l'atteggiamento disinteressato della Asl di Teramo, che rimane sorda agli appelli sindacali: "È stato avviato lo stato di agitazione con la Prefettura, ma lo sciopero crea solo l'ennesimo disservizio all'ente.
Abbiamo provato a intavolare un dialogo, ma la Asl se ne lava le mani."
Ed proprio sull'igiene sanitaria che i sindacati sono disposti a impugnare una battaglia legale perchè "è responsabilità dell'ente assicurare la salute e il rispetto delle norme dei lavoratori", ancor piú se si tratta di organi interni alla stessa Asl. "Il caso di Teramo non può e non deve assolutamente diventare un precendete per gli appalti pubblici: il dumping è un danno incredibile per la sicurezza professionale."
È stato richiesto un accesso agli atti per un documento che, però viene puntualmente negato, probabilmente perchè, come sospettano, contiene la chiave che risolverebbe definitivamente la questione del servizio lavabo.
L'episodio ha coinvolto anche le strutture nazionali: "Siamo in attesa dell'incontro che si terrà il 28 maggio con l'associazione nazionale delle lavanderie, di cui entrambe le aziende sono parte" concludono i sindacalisti, che vogliono in tutti modi evitare possibili ricadute in un piú ampio panorama italiano.

Eugenia Di Giandomenico