Parlare di diritto alla salute e di Costituzione dopo avere giocato a rimpiattino con il dovere di individuare la sede per l’ospedale è davvero brutto. Il sindaco di Teramo ha lasciato che tutti intervenissero, anche a sproposito, sulla costruzione del nuovo ospedale senza compiere il proprio dovere: moderare, gestire la situazione. Gli ha fatto comodo dire e contraddire anche se stesso pur di giocare nella confusione di estemporanee versioni e improvvisate soluzioni. Oggi, con spaccature ben profonde da cercare di appiccicare all’interno della propria maggioranza, il sindaco torna su tutto quanto gli pare possa fargli comodo per distrarre i Teramani dalle difficoltà in cui lui versa. Eccolo qui, allora, di nuovo l’ospedale. La Regione, come il Presidente Marsilio annunciò in Consiglio comunale, si è messa al lavoro quando finalmente il Comune ha deciso. La Regione produrrà, appena consentito dai tempi tecnici (ben diversi da quelli che il sindaco ha fatto sprecare) un progetto adatto a Villa Mosca. Con buona pace del sindaco di Teramo, a cui consiglio la scelta di un nuovo argomento. L’ospedale non regge più.