Teramo è la città che è stata capace di perdere anni sulla discussione del dove fare il nuovo ospedale, facendone anche strumento di vetrina politica e di propaganda elettorale, prima ancora che orizzonte sanitario.
“A causa di questi ritardi, e del cambio di indirizzo del Comune, c’è stata una riduzione della quota di finanziamento, che adesso ci costringe a cercare altri fondi - spiega Marsilio - ma è inaccettabile che il Sindaco continui a porre quesiti fuori luogo, sia suo tempi, perché non è nostro il ritardo, sia sullo sbilanciamento dei fondi, perché non è così, la differenza sugli investimenti sanitari sta nel manico: ci sono città che si sono mosse in anticipo, Teramo ha solo costruito pretesti per il tic propagandistico del Sindaco, che per due anni ha dormito” .