Il capogruppo del Pd Silvio Paolucci: "Deficit delle Asl abruzzesi pari a 180 milioni di euro. Chiediamo le dimissioni della Giunta regionale".
Un disavanzo di oltre 180 milioni di euro certificato a fine 2024 dalle quattro Asl abruzzesi. È il dato emerso nel corso della seduta della prima commissione "Bilancio, Affari Generali e Istituzionali" del consiglio regionale, presieduta da Vincenzo D'Incecco, dove è proseguito l'esame del progetto di riforma fiscale che prevede nuove aliquote Irpef per coprire circa 44,7 milioni del deficit della sanità: 1,63% fino a 28 mila euro di reddito; 3,23% da 28 a 50 mila e 3,33% oltre 50 mila. Aliquote per il ceto medio che potrebbe essere ritoccate dalla maggioranza: la proposta sul tavolo è passare al 2,63%. Ieri sono proseguite le audizioni, per giovedì mattina è previsto il voto in commissione, poi nel pomeriggio alle 14 la norma approderà nell'aula del consiglio. Una strada tutta in salita, visto che ieri le opposizioni hanno diffuso i "nuovi" dati sul disavanzo e annunciato la mobilitazione - stabilita in un'assemblea che si è tenuta alla Cgil dell'Aquila - nel giorno della seduta dell'assise regionale. L'assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, ha spento le polemiche: «La minoranza non ha perso occasione di attaccare la giunta regionale sulla base di affermazioni fuorivianti e, ancora una volta, sbagliate nella sostanza. Abbiamo spiegato come a fine anno 2024, la perdita certificata delle nostre Asl ammontava a 180 milioni. Un valore che non tiene conto delle somme iscritte nei capitoli della Gsa, la gestione sanitaria accentrata, che rappresenta una quota del fondo sanitario indistinto. Somma che, la minoranza fa finta di non ricordare, è di pertinenza del sistema sanitario regionale e fa parte a tutti gli effetti della sua dotazione. Il disavanzo 2024, dunque, resta confermato - come ribadito anche nei giorni scorsi dalla Verì - a 81 milioni di euro, che comprendono anche gli aumenti contrattuali del personale sanitario. È questa la verità - conclude - che si basa sui numeri. Comprendo bene il gioco delle parti, che fa parte del dibattito politico, ma la realtà è quella che ho più volte ricostruito senza nascondere nulla, come è mio abitudine da sempre».