È un'estate che inizia tra tensioni e criticità quella sulla costa teramana. Con l’arrivo della bella stagione e l’afflusso di turisti, si moltiplicano anche gli episodi di liti, risse e disordini, spesso aggravati dall’abuso di alcol. A farne le spese, in particolare, sono i pronto soccorso della fascia costiera, con Giulianova in prima linea. Negli ultimi giorni, i presidi ospedalieri di Giulianova ma anche quello di Teramo hanno registrato un numero crescente di accessi legati a comportamenti aggressivi, crisi psichiatriche acute e incidenti provocati da persone in stato di alterazione. Secondo quanto riferito da personale sanitario, diversi pazienti provenienti dal capoluogo Teramo, molti dei quali affetti da patologie psichiatriche, vengono trasportati a Giulianova a causa dopo lo spostamento per gli accorpamenti estivi. “Non possiamo reggere questi numeri – denunciano dal pronto soccorso – Ci troviamo a gestire situazioni pericolose, con pazienti agitati, spesso ubriachi e privi di assistenza psicologica adeguata. E intanto il reparto è saturo.” Il problema si acuisce soprattutto nei weekend, quando le località balneari si affollano e le forze dell’ordine sono costrette a intervenire ripetutamente per sedare discussioni, risse tra comitive e comportamenti molesti. Molti degli episodi hanno in comune l’uso eccessivo di alcol, spesso da parte di persone già note ai servizi sanitari per disturbi psichici.
“Ci ritroviamo con pazienti fragili, magari già in carico ai servizi di salute mentale, che non ricevono un’adeguata presa in carico sul territorio – spiega un medico – Così finiscono in pronto soccorso, dove però mancano gli strumenti per gestirli come si dovrebbe.”
I sindacati sanitari denunciano un sistema ormai in crisi, tra carenza di personale, assenza di reparti psichiatrici strutturati e una rete territoriale inefficace. A Giulianova, come a Sant’Omero e Atri, si lavora in affanno, mentre da Teramo si continuano a trasferire casi senza un vero piano di supporto.
Intanto, i cittadini cominciano a manifestare preoccupazione per la sicurezza in città e sulla spiaggia. Le amministrazioni locali, pur consapevoli del problema, chiedono un tavolo urgente con Asl, Regione e Prefettura per affrontare quella che potrebbe diventare un’emergenza a tutti gli effetti.