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Alle porte del mese più caldo dell’estate, torna a farsi sentire la preoccupazione per l’emergenza legata al servizio 118 in provincia di Teramo. A rilanciare l’allarme è Stefano Matteucci, segretario regionale dell’UGL Salute Abruzzo, che evidenzia come il sistema dell’emergenza urgenza, “fiore all’occhiello della sanità territoriale abruzzese”, stia affrontando le stesse criticità croniche, aggravate dalla pressione estiva.

“Oltre alla già nota carenza di personale medico, oggi registriamo anche una grave carenza di personale infermieristico,” denuncia Matteucci, “con diverse unità assenti tra ferie, malattie di lunga durata, infortuni e il mancato ricambio di chi è andato in pensione o è stato trasferito. Una situazione che sta mettendo sotto pressione la salute psicofisica degli operatori della centrale operativa.”

Secondo il sindacalista, la mancanza di una programmazione strutturata sta generando un uso massiccio delle prestazioni aggiuntive: “Gli operatori, con un forte senso del dovere, continuano a garantire la copertura dei turni anche a costo di sacrificare i propri giorni di riposo, sia in centrale che sul territorio. Ma questa situazione non è più sostenibile.”

A complicare ulteriormente il quadro è l’aumento esponenziale delle chiamate e degli interventi nel periodo estivo, in particolare lungo la costa, dove la presenza turistica quadruplica la domanda di emergenza sanitaria.

“Non è più tollerabile – conclude Matteucci – affrontare ogni anno lo stesso scenario. La carenza di personale non può più essere gestita con risposte tampone. Occorrono interventi strutturali, assunzioni mirate e una pianificazione seria per salvaguardare un servizio vitale per la collettività.”

L’appello dell’UGL Salute è rivolto alle istituzioni regionali e aziendali affinché si intervenga con urgenza per garantire la tenuta del sistema 118 e tutelare tanto i cittadini quanto gli operatori impegnati in prima linea.