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Prestazioni aggiuntive nei fine settimana e “open day” dedicati per ridurre i tempi di attesa. Sono queste le misure messe in campo dalla Regione Abruzzo e dalle quattro Asl, presentate a Pescara dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì, insieme al responsabile unico per l’assistenza sanitaria Marco Scorrano, al direttore del Dipartimento Sanità Camillo Odio e ai direttori generali Giuseppe Palmieri (Chieti), Vero Michitelli (Pescara), Maurizio Di Giosia (Teramo) e Carmine Viola (L’Aquila). L’obiettivo è aggredire il fenomeno delle liste d’attesa, che in Abruzzo – come nel resto d’Italia – continua a rappresentare una delle principali criticità del sistema sanitario. «Il problema è complesso e comune a tutte le regioni – ha spiegato Verì –. La domanda di salute è oggi quattro volte superiore a quella del 2019, ma le liste restano simili: servono strumenti coordinati e un lavoro di squadra». Il piano prevede interventi mirati in ogni azienda sanitaria. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila organizzerà due open day, il 25 ottobre e l’8 novembre, con prestazioni di allergologia, senologia, oculistica, gastroenterologia, pneumologia e diagnostica ecografica. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha programmato 720 sedute straordinarie per riportare entro sei mesi tutte le prestazioni programmate, tra cui ecografie, doppler, mammografie e visite specialistiche. A Pescara, domenica 26 ottobre, sono previste 100 visite dermatologiche e altre sedute nei weekend, mentre a Teramo il 25 e 26 ottobre si terranno due giornate dedicate alla diagnostica ecografica delle carotidi, con oltre 420 esami eseguiti in tutti gli ospedali del territorio. Altri open day verranno organizzati nei prossimi mesi per le prestazioni più richieste. A pesare sul sistema, spiega la Regione, sono soprattutto due fattori: il 57% di rifiuti di prenotazioni (pazienti che non accettano date o sedi disponibili) e un alto tasso di “drop out”, con punte del 40% di persone che non si presentano all’appuntamento senza disdire. Su 585mila richieste, oltre 335mila sono state rifiutate. Nonostante le difficoltà, i dati mostrano un netto miglioramento nel rispetto dei tempi: al 30 settembre sono state erogate 1,2 milioni di prestazioni, con il 91,4% delle urgenze eseguite nei tempi (contro il 74% di marzo) e forti progressi anche per le classi “breve”, “differita” e “programmata”. Tra le altre misure in arrivo figurano il Cup unico regionale, che integrerà anche le prestazioni dei privati accreditati, la piena attivazione dei Cup di secondo livello, l’ampliamento dei Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) e il potenziamento dei sistemi di richiamata per evitare disdette e mancate presenze. «Sappiamo che non basta – ha concluso Verì – ma queste azioni sono un passo concreto per ridurre le attese e offrire un servizio sanitario più vicino ai cittadini».

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