La Asl ha affidato al Consorzio Momiss il nuovo servizio di assistenza mobile, operativo dal primo dicembre, per una durata di venti mesi e un importo complessivo di un milione e 746mila euro. L’appalto segue la scadenza del precedente contratto, terminato il 30 giugno scorso. Il progetto è finanziato con fondi Pnrr nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione”, con l’obiettivo di portare servizi essenziali nelle aree interne come la Valfino-Vestina e l’Alto Aterno Gran Sasso. L’iniziativa rientra nelle strategie nazionali di contrasto allo spopolamento e alla marginalizzazione dei territori più isolati, migliorando l’accesso e la qualità delle prestazioni sanitarie per le comunità locali. I tre camper hanno iniziato il loro tour nei comuni montani, servendo le prime località già dal primo dicembre e proseguendo nei giorni successivi. Le unità mobili garantiscono attività di Cup, rilevazione dei parametri vitali, bendaggi, rimozione delle suture, cambio dei cateteri vescicali e degli stomia, elettrocardiogrammi e prelievi ematici. L’arrivo del servizio è considerato rilevante nei territori caratterizzati da scarsa presenza di medici di base, distanze elevate dagli hub sanitari e difficoltà nei collegamenti. In alcune zone, i tempi di intervento delle ambulanze restano molto lunghi e solo per le emergenze più gravi interviene l’elisoccorso. Il ritorno dei camper è accolto come un presidio essenziale per la popolazione, soprattutto nei comuni più piccoli e meno collegati, dove la carenza di personale sanitario si somma al progressivo impoverimento dei servizi pubblici. La presenza di medici a bordo e la possibilità di ottenere risposte immediate alle esigenze dei cittadini vengono considerate un elemento di rassicurazione. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio che punta a rendere strutturali gli interventi a favore delle aree interne, evitando che rimangano misure sporadiche legate ai finanziamenti disponibili.

