Questa mattina è stato presentato in Provincia il "Festival dei Vizi e delle virtù" ideato dall'associazione Chorocarioca di Emiliano Ioannacci , Alessio Fratoni, Frank Jardilino Maciel , Mauro Baiocco.
Il “Festival dei vizi e delle virtù” che si terrà a Teramo dal 26 al 27 settembre 2020, nelle due location di Piazza S. Anna e dei Giardini Pannella (giardini della Provincia di Teramo), nasce con l’intenzione di porsi come un grande contenitore di arte varia, un punto di incontro, approfondimento e di confronto, attraverso il quale, con la partecipazione di illustri pensatori (Diego Fusaro, Paolo Ercolani, Elso Simone Serpentini), di musicisti (Javier Girotto, Juan Lorenzo, I Trem Azul, lo Chorocarioca, Glauco Di Sabatino), fotografi (le Associazioni Altan e Spazio Effe), critici enologici (Sandro Sangiorgi), attori (Compagnia Teatrale Gli Sbandati, Asteria Casadio, Roberto Di Donato, Ida Mastrilli, Alessandro Perosa, Andrea Anconetani) sportivi (le Associazioni CSI e Atena), personalità della società civile ed Istituzionale (l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise, la ASP1 di Teramo), si possa offrire al pubblico, numerosi spunti di riflessione su quanto i vizi e le virtù condizionano, indirizzano e determinano i destini della nostra società.
I 20 eventi di cui è formato il Festival animeranno per 48 ore la città di Teramo. Chiunque vorrà partecipare, nel più rigoroso rispetto delle normative anti-Covid imposte, troverà nei due luoghi una lezione di yoga offerta gratuitamente dall’Associazione Naturelle, un dibattito, un concerto.
Bernard de Mandeville (1714) affermava che il vizio diventa benefico quando è sfrondato e corretto dalla giustizia. Ovvero “se un popolo aspira a essere grande, il vizio è necessario allo Stato quanto la fame per mangiare. La virtù da sola non può far vivere le nazioni nello splendore; coloro che vorrebbero far tornare l'età dell’oro insieme con l'onestà debbono accettare le ghiande.”
L'accostamento Vizi e Virtù non è più da concepirsi in forma dicotomica ma come le diverse facce di una stessa medaglia, ovvero come le molteplici espressioni dell'umano stesso. Nel caso delle tradizioni popolari e della musica in particolare la loro origine è da ricercarsi nei momenti di convivialità, nelle emozioni intense, nei desideri più o meno profondi e contraddittori. In modo esplicito la musica è lo spazio dove la sensualità si sprigiona in un flusso quasi ipnotico, dove l'individuo entra in uno stato di ebbrezza fino all'annullamento di sé, dove i corpi si toccano, s'incontrano fino all'unione.
La musica è l'esplosione, l'espressione più autentica del dionisiaco, delle forme più o meno velate di erotismo, le quali a loro volte danno origine a delle vere proprie forme artistiche e di bellezza. Questo ci fa pensare che le forme virtuose hanno la loro origine nei Vizi stessi.
Come l'albero di "jabuticaba" che fonda i suoi frutti sul tronco dell'albero, le virtù possono essere considerati i Vizi stessi nella loro metamorfosi.