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Cecilia Chailly Giovedì 6 novembre alle ore 21 nella Sala San Carlo, Cecilia Chailly inaugura la XXXVI Stagione dei Concerti 2014/2015 della Riccitelli con un programma intenso e suggestivo dedicato all’arpa e ispirato direttamente al suo ultimo CD “Le mie corde”, Sony Classical 2013.   Il meglio dal repertorio che Cecilia Chailly, dal 1995, ha prodotto e sperimentato in cinque album, rivisitato con l’arpa acustica in una nuova veste classico-contemporanea. Un concerto pieno di sorprese, attraverso l’incanto dei suoni di uno strumento bellissimo, ma che raramente si riesce ad ascoltare nella versione solista. Un percorso originale, che sa riempire di emozioni le orecchie e il cuore. Pioniera dell’arpa elettrica, Cecilia Chailly, dopo aver composto, realizzato e prodotto cinque album e pubblicato un romanzo, riparte dall’arpa acustica, lo strumento che sin da quand’era bambina l’ha accompagnata nelle peripezie di una vita artistica, poliedrica e trasversale fra i generi. Approdata al jazz dopo un’intensa carriera classica, Cecilia decise di intraprendere un percorso di ricerca musicale che l’ha vista poi affermarsi come una delle presenze più significative del Crossover italiano. Con questo concerto per arpa acustica elettrificata intende tornare all’arpa solistica, interpretando le sue migliori composizioni e canzoni, spaziando dal suono acustico all’elettrificato. Con il suo personalissimo stile, che arriva a contaminazioni blues e pop, ripercorrerà le mille sfumature timbriche dell’arpa, rendendole moderne, affascinanti e ancora tutta da scoprire. “Le Mie Corde” nasce dall’idea di rileggere il percorso artistico della più eclettica tra i compositori e i performer italiani in chiave acustica, classica, essenziale, ritrovando quindi quell’unità di intenti e ispirazione che sta comunque sempre alla base delle tante sperimentazioni di Cecilia Chailly nel corso della sua lunga carriera. I brani, tratti da album pubblicati in passato e utilizzati dal cinema d’autore, tornano così all’arpa solo, quindi alla loro essenza primigenia, dopo aver vissuto di prestigiose collaborazioni, ardite sperimentazioni e brillanti contaminazioni, recuperando oggi una dimensione intima ed immediata, in un rapporto diretto tra la materia e il suono che da essa nasce.