La favola del cartellone che più passava il tempo e più si rimpiccioliva. Il mistero dei ridimensionamenti.
Era il 25 marzo della corrente anno. Atri e tutto il territorio limitrofo con piacevole stupore accoglieva il primo annuncio riferito al programma atrincontra 2024 che vantava tra i suoi partner e finanziatori istituzionali il Comune di Atri, la Fondazione Tercas, Regione Abruzzo, Unione Europea…tutti enti di importante e indiscutibile pregio. Meraviglia, dunque, per un cartellone altisonante che vantava la presenza di artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Francesco de Gregori, Mr. Rain, Maccio Capatonda, Alfa, Luca Argentero.
Diversi abitanti fuori sede e dei comuni limitrofi, già iniziavano ad organizzare le proprie ferie in funzione di una proposta culturale e artistica di indiscusso e alto valore.
Trascorsa qualche settimana, l'incantesimo si spezzò. Terminato l'effetto della magia, la principessa tornò a vestire i panni della serva, i cavalli divennero topolini…”bidididodidibù” il programma subì una drastica e incomprensibile evoluzione, i concerti di cantautori diventarono cover, le performance di comici arguti e graffiati trasformati in presentazioni di libri di “autori” dal discutibile valore letterario e così via.
La cittadinanza, seppur colpita da tutto ciò e con molto amaro in bocca, ingoiò l'aspro boccone e si mise in attesa della settimana clou dell'estate atriana. Particolare interesse e attesa da parte dei più giovani per le proposte di Ariete e Naska.
Le favole spesso, lo sappiamo, nascondono molteplici insidie.
La fatina, ormai diventata strega, portava solo sventure.
A distanza di una settimana dall'avvio del cartellone estivo, un'altra sciagura si abbattè sul atriincontra 2024. La strega era tornata in azione: annullati i concerti di Ariete e Naska, per cause non imputabili agli artisti.
Il programma venne ulteriormente ristretto e tutto procedeva per il peggio.
Cittadini, turisti e portatori d'interesse, increduli e indignati, presero atto dell'ennesimo ridimensionamento.
Non vissero dunque felici e contenti ma colpiti e affondati da comunicazioni rivelatesi poi “specchietti per le allodole” e da una “presa in giro” (per citare il tanto amato Maccio Capatonda) che denota mancanza di rispetto per i cittadini e per tutti i fan e potenziali spettatori
Fuor di favola qualche riflessione è necessaria.
Il Comune di Atri concedendo il patrocinio agli eventi ha il dovere di vigilare sulla realizzazione della manifestazione. Visto, inoltre, l'importante ridimensionato del cartellone, è necessario che riveda proporzionalmente i contributi stanziati, deliberati in due diverse soluzioni e di un importante pari a 11.000,00 € e 6.000,00 € (quest'ultimo addirittura ricavato dal fondo di riserva ).
Siamo certi che la questione non sia passata inosservata alle istituzioni (comune di Atri in primis), partner e finanziatori del progetto e dai quali ci aspettiamo comunicazioni ufficiali per dare una spiegazione chiara e puntuale di questa sgradevole vicenda e magari prenderne le distanze, con le conseguenti conseguenze anche amministrative.
L'assessore alla cultura Domenico Felicioni sentito sull'argomento chiarisce che questa scelta è stata voluta dal Commissario Alberto Di Gaetano che ha deciso per conto del comune e che l'attuale amministrazione non c'entra nulla ma che comunque la dirigente e gli uffici monitoreranno e terranno alta l'attenzione sempre.
La domanda che ci poniamo noi invece è: "ma i Commissari prefettizi perchè non pensano a fare solo i Commissari e a gestire l'ordinario, ad aumentare, come spesso fanno, le tasse ai cittadini e basta? Alle manifestazioni fateci pensare le amministrazioni elette. O no?