Un pubblico “mostruoso”, una vera e propria folla enorme, che ha riempito di vivacità la splendida piana dell’Abbazia di Ronzano di Castel Castagna. Un successo di pubblico immenso, andato oltre le più rosee previsioni, che ha visto sotto al palco del “festival del Saltarello” oltre settemila persone. Scopo del Festival, voluto fortemente dal Gal Gran Sasso Laga del presidente Carlo Matone, era quello di far conoscere e apprezzare il Saltarello in tutte le sue sfumature e allo stesso tempo di esaltare la tradizione musicale abruzzese, anche con il vezzo di una quadriglia da Guinnes.
Una festa di popolo e di musica, un trionfo dell’abruzzesità, diverso per indole, ispirazione… e costi dalla Notte dei Serpenti, ma più di quella capace di farsi manifesto di una unicità straordinaria. Con l’orchestra popolare del Saltarello e la creatività del maestro Danilo Di Paolonicola, infatti, il Festival ha restituito alla sua grandezza una danza popolare, che è nel dna stesso degli abruzzesi. Una danza offerta anche quale corona musicale ai grandi ospiti invitati, come Orietta Berti, Tiromancino (con Federico Zampaglione che ha pubblicamente elogiato la qualità musicale dell’Orchestra Popolare), Luisa Corna e Petit, anche grazie alla capacità organizzativa di Dario Cerasi della Palumbo eventi, che ha costruito una selezione di star molto più coinvolgente di quella della stessa Notte dei Serpenti.
Ma la vera protagonista della serata, è stata la gente. La tantissima gente venuta non a vedere uno spettacolo, ma a farlo. A fine serata, nel parcheggio, un’elegante signora pescarese commentava: «La Notte dei Serpenti à stata un bel concerto, ma questa è stata una festa, mi sono divertita molto di più…».
Un trionfo, di musica e di gioia, dunque, per quella che si spera possa diventare una data fissa nell’estate teramana.
Sarebbe ingiusto, infine, non dedicare la giusta passerella all’Orchestra Popolare del Saltarello, e all’ideatore del progetto, che è il direttore artistico del Festival del Saltarello, Danilo Di Paolonicola, musicista di fama internazionale, docente del conservatorio “A. Casella” de L’Aquila. L’Orchestra ha proposto un repertorio di brani popolari abruzzesi, ripercorrendo sulle note le antiche vie della Transumanza. L’Orchestra Popolare del Saltarello è composta, oltre che dallo stesso Danilo Di Paolonicola (Direttore artistico e musicale, fisarmonica e organetto), anche da Antonella Gentile (voce), Anissa Gouizi (voce), Nicole Massanisso (voce), Alpha Sall (voce), Vania Salvatore (voce), Alessandra Ventura (voce), Carmelo Colaianni (fiati popolari), Manuel D’Armi (zampogna e ciaramella), Matteo Di Battista (chitarra), Gionni Di Clemente (chitarra), Emanuele di Teodoro (basso), Antonio Franciosa (percussioni), Alessandro Paolini (batteria), Armando Rotilio (canto e percussioni) e Alessandro Tarquini (violino).
Ad accompagnare i canti popolari le danze di Alessandra Calabrese, Andrea De Siena, Maria Carmen Di Poce, Laura Esposito, Giorgia Marsella, Marzia Menchini, Valentina Pellegrini, Giulia Pesole, Claudia Pietropaolo e Federica Tacconi.
Bravissimi tutti.
Da ultimo, ma solo perché ne abbiamo scritto in altro articolo (VEDI QUI) il Guinness World Record per il più alto numero di persone danzanti: 720.
Nel video, la musica di Tiromancino, Orietta Berti, Petit e le interviste a Carlo Matone (GAL), alla Sindaca di Castel Castagna Rosanna De Antoniis, al presidente della Regione Marco Marsilio e alla consigliera regionale Marilena Rossi.
La foto in home è di Maurizio Anselmi