Un pomeriggio di emozione e bellezza quello andato in scena oggi pomeriggio nella Riserva del Borsacchio, dove Giovanni Allevi ha portato il suo concerto all’interno del progetto che tocca soltanto quattro luoghi in Italia immersi nella natura: oltre a Roseto, il Parco nazionale del Cilento, l’Antica cava di Lampedusa e il Parco naturale delle Dolomiti Friulane (Lago di Barcis). L’evento si è aperto con la lettura di poesie e pensieri tratti dal libro del maestro, seguiti dai saluti istituzionali del sindaco e dell’assessore Luciani alla Cultura. Sul palco anche un appello per la difesa dell’ecosistema e della Riserva, a sottolineare il valore ambientale e sociale dell’iniziativa. Poi la musica, introdotta dalle parole di Allevi stesso, che con la sua consueta ironia e sincerità ha detto: «Se doveste sentire note stonate è causa degli oppioidi che prendo; così è, per lo stesso motivo, se sono genialoide». Il compositore ha raccontato con grande intensità il percorso difficile segnato dalla malattia: il dolore che lo accompagna quotidianamente, le difficoltà motorie aggravate dal tremore alle mani, ma anche la forza che continua a trarre dall’amore per la musica. Ha eseguito “Aria”, emozionandosi più volte e trasmettendo al pubblico una commozione profonda, condivisa da tantissime persone presenti tra gli applausi e il silenzio rispettoso della natura circostante. «Il mio domani è un presente allargato», ha detto Allevi nel finale, chiudendo un concerto che ha intrecciato note, filosofia e riflessioni sulla vita, rendendo la musica un dialogo continuo con l’ambiente che lo ospitava. L’appuntamento è stato reso possibile grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Roseto e alla collaborazione di realtà che da anni operano per la tutela della Riserva: le Guide del Borsacchio, la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), il Movimento Italia gentile e Roseto gentile fest.