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Un viaggio tra arte, ambiente e comunità: si è svolta allo Iat di Teramo la presentazione di Dance in Transition, un progetto che unisce la danza contemporanea alla sostenibilità, alla tecnologia e al paesaggio, restituendo al pubblico un racconto poetico e concreto di rinascita. Ideato dal collettivo I’M Lab, spin-off creativo di Mousiké, Dance in Transition esplora l’“identità in movimento”: un modo per conoscere sé stessi attraverso il corpo, il pensiero e la relazione. Con l’edizione 2025, il progetto prosegue il suo cammino tra ricerca artistica, innovazione e responsabilità ambientale, costruendo ponti tra territorio e linguaggi digitali. Durante l’incontro, è stato presentato il video “Sentieri” (GUARDA QUI), una coreografia site-specific girata nell’Abruzzo montano, in particolare nell’abetina di Cortino — una delle ultime foreste di abete bianco d’Italia. L’opera, ha spiegato la coreografa, racconta la tensione tra memoria e trasformazione, tra uomo e paesaggio, tra fragilità e permanenza: un dialogo silenzioso di gratitudine verso un ecosistema che resiste nel tempo. Il video è stato selezionato dalla piattaforma internazionale Environmental Dance Project, entrando in dialogo con artisti di tutto il mondo che riflettono sul rapporto tra danza e ambiente. Il direttore artistico Christoph Winkler, in un contributo video, ha sottolineato come la danza sia da sempre un linguaggio capace di connettere l’uomo alla natura, evocando il concetto giapponese di forest bathing come esperienza di ascolto e benessere. Nel 2024, Dance in Transition ha collaborato con il coreografo Fabien Prioville e il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch per il film in realtà virtuale Non Fiction, aprendo nuove prospettive immersive sul rapporto tra corpo, spazio e tecnologia. Sempre nello stesso anno è nata la ricerca “Il peso del fango” di Alessandra La Bella, che esplora la relazione tra arte, ambiente e società contemporanea. Parallelamente, il progetto promuove laboratori e workshop per giovani danzatori, anche non professionisti, come strumenti di educazione alla sostenibilità e alla creatività. In novembre è previsto un incontro con Luigi Sardone, dedicato alla tecnica del floorwork e alla connessione tra corpo e paesaggio naturale. La sezione finale dell’incontro è stata dedicata alla visione e agli obiettivi futuri: valorizzare il patrimonio naturale e culturale di Teramo, promuovere la danza contemporanea come linguaggio collettivo, incoraggiare un turismo sostenibile e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità. In questa prospettiva, Dance in Transition diventa anche un simbolo di rinascita urbana. All’ingresso del cantiere del Teatro Comunale è stato installato un frame del video “Sentieri”, accompagnato da un QR code che permette ai cittadini di partecipare virtualmente a questa rigenerazione in movimento. Il progetto si è concluso con l’intervento delle istituzioni locali (l'assessore Antonio Filipponi e il Sindaco di Cortino) e con un messaggio chiaro: “Dance in Transition è un invito a muoversi insieme — con rispetto, consapevolezza e speranza — verso un futuro più sostenibile e più umano.”

GUARDA QUI IL VIDEO

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