Nella cornice suggestiva della Chiesa di San Domenico, l’11 dicembre alle ore 21 il Conservatorio “Gaetano Braga” presenterà Messa dei Popoli, nuova composizione del M° Toni Fidanza che debutta in prima esecuzione assoluta come fulcro del Concerto di Natale dell’istituto teramano.
Un evento che unisce l’orchestra ritmico-sinfonica, il coro femminile, il coro di voci bianche, due solisti e una tavolozza sonora che abbraccia campane tibetane, sitar, cristalli e strumenti della tradizione. Sul podio il direttore Federico Paci, affiancato dalla vicedirettrice Tatjana Vratonjic e dai docenti dei dipartimenti Jazz/Pop Rock, Archi, Fiati, Canto e Cori, per una produzione corale e condivisa.
A guidare i cori saranno il M° Paolo Speca (coro femminile) e la prof.ssa Letizia Scaringella (coro di voci bianche). Numerosi i solisti impegnati: da Alessia Martegiani, Lidia Varoli e Simona Capozucco ai musicisti Federico Paci (clarinetto e clarinetto basso), Tatjana Vratonjic (pianoforte), Fabrizio Mandolini (sax), Renzo Ruggieri (fisarmonica), Andrea Molinari (chitarra), Davide Ciarallo (batteria), Niki Barulli (percussioni), Alberto Casadei (violoncello), Fabio Bonomo (campane tibetane e cristalli) e Gionni Di Clemente (sitar e oud).
UNA MESSA CHE PARLA IL LINGUAGGIO DEL MONDO
Messa dei Popoli nasce come progetto musicale e culturale che si nutre della ricchezza delle tradizioni del pianeta. Riprende in chiave contemporanea la struttura della Messa latina, trasformandola in un viaggio sonoro che fonde strumenti classici, timbri etnici e idiomi musicali provenienti da diverse geografie spirituali.
Il percorso si articola in sezioni che evocano atmosfere e linguaggi differenti:
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un Kyrie sospeso, di respiro intimo;
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un Gloria in 5/4, vibrante ed energico;
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un Alleluia in forma di canzone americana con inflessioni bossa nova;
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un Alleluia strumentale dal sapore argentino;
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un Sanctus e un Agnus Dei che intrecciano melodie modali, richiami prog anni Settanta e delicate influenze jazz.
Un’opera che celebra l’incontro, il dialogo, l’armonia nella diversità: un messaggio di pace che si fa musica.
“SIAMO NOI IL MONDO”
Nelle pagine del comunicato del Conservatorio emerge con forza la volontà di proporre un invito alla comunità: ritrovare un senso autentico di ascolto, responsabilità condivisa e consapevolezza planetaria. Messa dei Popoli è pensata come un richiamo che supera le mura della chiesa, un grido silenzioso rivolto a un mondo ferito da guerre, fame e miseria.
Mentre l’opera risuonerà, spiega il Conservatorio, si ricorderà che “ogni ferita del mondo è una ferita inflitta a noi”. In un tempo in cui la pace vacilla, questa musica vuole essere “un abbraccio sonoro che dà voce a chi non può cantare, a chi non ha più forza per farlo”.
L’opera si conclude con un appello accorato contro la distruzione umana e materiale: la musica come filo tenace che unisce i popoli, come sogno di pace possibile, come riconoscimento di appartenere a una sola grande comunità.
“Perché siamo noi il mondo. Siamo noi i figli della terra.”
Il Concerto di Natale del Conservatorio Braga si presenta così non solo come appuntamento artistico, ma come esperienza simbolica e condivisa: una celebrazione del Natale come ponte tra culture e orizzonti spirituali, un gesto collettivo di speranza affidato alle note.

