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99FD873A 869A 4006 B352 C0861599F5C4Il pugilato svizzero piange Enrico Scacchia, campione elvetico di origini abruzzesi (era cugino di Nicola ed Enzo Scacchia, che da lui hanno ereditato la passione) deceduto a Berna all’età di 56 anni in seguito a un tumore. Cresciuto alla scuola di Charly Bühler, Scacchia si era affermato come uno dei pugili più spettacolari, con il suo punch e anche la capacità di elettrizzare il pubblico, per non dire le folle. Ben presto soprannominato Rocky, nel suo record vantava 41 vittorie - 26 prima del limite - contro tre pareggi e otto sconfitte.

La sua carriera sarebbe potuta essere ancor più brillante - scrive il Corriere Ticino - se avesse coronato il suo sogno di conquistare il titolo europeo dei superwelter. Un sogno che nel 1985 era stato però mandato in frantumi dal francese Saïd Skouma, impostosi per k.o. al sesto round. Il match è però rimasto negli annali, anche perché Scacchia di norma era un peso medio.

Nel 1987 ha combattuto di nuovo per la conquista della corona continentale, stavolta dei mediomassimi. E un’altra volta ancora il suo sogno si era infranto, al cospetto dell’olandese Alex Blanchard. Per la cronaca, Enrico Scacchia in quest’occasione era stato costretto a gettare la spugna nella nona ripresa per una ferita all’arcata sopraccigliare.

Ad ogni modo, resterà nella storia dello sport svizzero e non solo anche per aver battuto per k.o. l’argentino Ruiz allora numero 7 al mondo e aver ottenuto un pareggio con il forte finlandese Uusivirta a Berna.