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8f68a637e4541ca041ceb3a0fadd8f76-1.jpgDavide Bais (Eolo Kometa) ha vinto la settima tappa del Giro d'Italia, da Capua a Campo Imperatore di 218 chilometri. Secondo posto per Karel Vacek (Corratec), terzo Simone Petilli (Intermarché Circus Wanty). I tre sono stati in fuga per praticamente tutta la tappa.

Davide Bais si è imposto in fuga nella settima tappa del Giro d'Italia, la Capua-Gran Sasso d'Italia (Campo Imperatore), di 218 chilometri. Il primo arrivo in salita della corsa rosa ha visto il corridore italiano della Eolo-Kometa, alla prima vittoria tra i professionisti, avere la meglio negli ultimi 150 metri dei compagni d'avventura di giornata, il ceco Karel Vacek (Team Corratec-Selle Italia) e l'altro azzurro Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty). Nessun attacco, invece, tra gli uomini di classifica, con il belga e campione del mondo Remco Evenepoel
(Soudal-Quick Step) che ha regolato il drappello della maglia rosa, che resta così sulle spalle del norvegese Andreas Leknessund
(Team DSM). Domani l'ottava tappa, la Terni-Fossombrone di 207 chilometri.

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“La tappa di oggi ha saputo regalarci emozioni irripetibili in uno scenario mozzafiato reso ancor più suggestivo dalla densa coltre di neve. L’arrivo in cima al Gran Sasso è stato un momento di promozione straordinario per L’Aquila, per il nostro Abruzzo che ha mostrato all’Italia e al mondo intero la bellezza di un massiccio monumentale”. Così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Ambiente e ai Parchi, Emanuele Imprudente, al termine della settima tappa della corsa rosa.  

“L’Arrivo in salita nel cuore verde e incontaminato del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – afferma Imprudente – ha offerto una vetrina unica per il nostro sistema di aree protette che, con la presenza di 3 parchi nazionali, un parco regionale, 15 riserve naturali statali e 25 regionali, 54 siti di interesse comunitario, fa dell’Abruzzo la Regione più verde d’Europa.  Questa edizione  - continua Imprudente – che vede l’Abruzzo ormai protagonista nel panorama ciclistico nazionale e internazionale, deve rappresentare un volano di sviluppo per l’Abruzzo montano e porre le bellezze naturalistiche, paesaggistiche dei nostri Appennini e le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio al centro di un turismo in quota che duri 365 giorni l’anno. Dobbiamo puntare – conclude il vice presidente della Regione - anche a una sorta di destagionalizzazione facendo sì che la montagna diventi non solo neve ma  una destinazione da vivere a 360 gradi in tutti i mesi dell’anno”.