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La Coppa Interamnia, per me, avrà sempre il volto sorridente e la gentilezza di Giorgio Binchi (1963-2007).

Ricordo benissimo quando ogni anno, verso il mese di maggio, passava puntuale per le scuole teramane a cercare volontari che aiutassero lo svolgimento del torneo di pallamano più grande e antico del mondo: io ero tra quei ragazzi; in più fui “arruolato”nelle giovanili della MetEurInteramnia, la gloriosa squadra di pallamano di Teramo, che militò anche in Serie A1, nella stagione 1988-1989, arrivando a disputare nel suo unico anno nella massima divisione i play-off scudetto: quell'anno si aggiudicò il titolo l'Ortigia Siracusa. E fu Giorgio, parte anche della dirigenza MetEur oltre che dell’organizzazione della Coppa Interamnia, a presentarsi alla Scuola Media Molinari di Teramo per incorporare nella società sportiva tutta la squadra di pallamano dell'istituto scolastico, vincitrice del torneo provinciale dei Giochi della Gioventù, e seconda alle regionali, dove perdemmo in finale con la scuola della provincia di Chieti per 2 goal di scarto: era il 1987, e io ero il portiere di quella squadra, ed eravamo davvero imbattibili. La finale di Pescara fu compromessa da alcune nostre intemperanze durante la pausa pranzo, che il professor Ricci non ci perdonò, rifiutandosi di sedere in panchina per la finale. Il primo tempo di quella partita fu disastroso. Ricordo benissimo che dal campo chiamavo il professore, rimasto in tribuna, perché scendesse in panchina. La sua guida per noi era irrinunciabile. Alla fine del primo tempo avevamo uno svantaggio notevole, irrecuperabile. Nel secondo tempo il professor Ricci tornò in panchina e recuperammo tutto lo svantaggio riaprendo la partita, ma sul finale gli sforzi della risalita si fecero sentire e la scuola di Chieti vinse quindi di quei due goal di scarto. All'esordio con le giovanili della MetEur noi ragazzi della Scuola Molinari, al Palazzetto dello Sport di Scapriano, contro ilTorricella Sicura, vincemmo 32 a 2. E ricordo il primo di quei due soli goal perché, ingannato dal riflesso del parquet, la palla mi passò in mezzo alle gambe. Ma Giorgio non riuscì a tenere insieme quella squadra di davvero notevoli talenti perché le sirene del calcio (e anche della pallacanestro) erano molto più allettanti di quelle della pallamano, allora come ora.

Con Giorgio ricordo pure le trasferte in pullman a Rimini al seguito della prima squadra. La MetEur, nata nel 1978, dopo il campionato di Serie A1 si sciolse; ma la pallamano a Teramo continuò e sfiorò lo scudetto con la Tonini Teramo del compianto Ennio Fraticelli.

Ma tornando alla MetEur, il suo presidente era Pier Luigi Montauti, che, prima della squadra di pallamano, fondò nel 1972 la Coppa Interamnia, a tutti gli effetti la Coppa del Mondo e la Champions League giovanile di pallamano, categorie under 10-12-14-16-18-21, squadre nazionali e di club, che quest'anno, dopo due anni di stop causa pandemia, torna per festeggiare i suoi 50 anni di mondo, di Teramo città aperta al mondo, come già nel 1989 la qualificò l'UNICEF. Sì, perché la Coppa Interamnia, oltre a essere un importantissimo evento sportivo, è, in più, un evento culturale unico (cultura è tutto ciò che ci accade attorno, che sia chiaro, come l'arte ne è la sublimazione) perché favorisce la fratellanza dei popoli, persino quelli in guerra. Infatti, in 50 anni, la manifestazione ha attraversato le più gravi crisi internazionali della Seconda metà del novecento, ad esempio tra Iraq e Iran, tra Libano e Israele, tra Egitto e Israele, e quella eterna tra palestinesi e israeliani; e poi tra Taiwan e Cina, e tra turchi e greci sull'isola di Cipro; e ancora il crollo delle Torri Gemelle e il terrorismo islamico. Insomma, nella prima settimana di luglio, da quel 1972 a oggi, grazie all’inossidabile Montauti,il mondo si ritrova a Teramo per fare la pace. Per la pace. E per l'amore: da ragazzino ricordo bene la cartucceraideale dove si andavano a infilare quelle poche frasi in inglese che si riuscivano a rimediare per cercare di attaccare bottone con le biondissime ragazzine danesi, da sempre la nazione che schiera più club in competizione. Io invece mi ricordo di una ragazzina polacca, forse poco più grande di me,Eva, però bionda come una danese, alla quale feci il filo per una settimana che sembrava non finisse mai, ma che di colpo finì. E ricordo pure la malinconia che lasciava in città la fine della Coppa Interamniamentre i teramani, piano piano, “sfollavano” verso l’Adriatico.

Quest'anno, dal 4 al 15 luglio, in una edizione tutta speciale, in versione estesa, Teramo e la sua provincia ospiteranno 5 continenti, 70 nazioni, 190 città del mondo, 220 squadre e oltre 7.000 partecipanti.

Bentornata Coppa Interamnia.

Bentornato a Teramo, Mondo.

MASSIMO RIDOLFI