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«La Coppa non muore… e non si ferma».
Gigi Montauti non nasconde il momento difficile, ma decide di ridefinire i contorni di un problema che, forse, nella narrazione popolare sta assumendo dimensioni diverse.

La Coppa soffre, e non da oggi.
Soffre di quell’interesse palesato nelle intenzioni, ma poi limitato nei fatti, basti pensare che fino al 2019 il Comune non ha mai contribuito economicamente alla manifestazione. Ma proprio mai. Neanche un euro.

Eppure, è un evento che genera turismo ed economia.
L’anno scorso, invece, qualcosa è cambiato, per l’evento del cinquantennale il Comune ha investito 100 mila euro, ma se ne sono andati in concerti. 

«È vero - conferma Gigi Montauti - qualche fornitore deve essere ancora saldato, ma abbiamo avuto qualche problema a causa di contribuiti che sono venuti meno, lo risolveremo, l’importante è non perdere l’entusiasmo e la voglia di fare… e noi stiamo inserendo forze nuove, giovani capaci e volenterosi…».

C’era anche ci si era offerto per gestirla…

«Sì, e io invito chiunque voglia bene alla Coppa ad unirsi a noi, a lavorare tutti insieme per la Coppa, per Teramo e per costruire il futuro… qui non c’è uno “scrigno” da gestire, ma tanto lavoro da fare».

Che Coppa sarà quella di quest’anno?

«Sarà una Coppa con cento squadre, che non sono poche, basti pensare che l’anno scorso, nel cinquantennale, erano centoquaranta… e quest’anno si sentono le preoccupazioni per la guerra, i biglietti aerei sono aumentati per via delle Olimpiadi… cento squadre non sono poche e avremo tutti i continenti rappresentati».

E il futuro?

«Il futuro, forse, sta cominciando, perché per la prima volta il Comune è “promotore” della Coppa e investirà - continua Montauti - è una grande rivoluzione, spero che il comitato cresca con altri ingressi di istituzioni e poi ho trovato nell’assessore Filipponi una persona che ha tanta voglia di fare, anche l'assessora Ferri ci è vicina, così come i nostri Angelo Limoncelli e Fabio Bonomo, senza dimenticare Guido Campana, che ancora una volta si è offerto di darci una mano… abbiamo bisogno di tutti, perché il futuro lo costruiremo insieme»