Nel terzo turno del girone F di serie D, il Teramo va a caccia della prima vittoria stagionale. Prossimo avversario, in trasferta, il neo promosso Castelfidardo, allenato dall’ex Marco Giuliodori, che lo scorso anno ha raggiunto l’obiettivo della serie D solo dopo estenuanti play off. Una rosa, quella dei fidardensi, imbottita di ragazzi e con qualche giocatore esperto. Infatti, in essa figurano 7 calciatori nati nel 2006 e 1 classe 2008, Loris Graciotti, che ha già esordito in D. Tra i giocatori di maggiore esperienza, si segnalano il difensore Boccaccini (61 presenze e 2 reti in serie C), ex Primavera del Bologna, il braccetto Pierantozzi e il metodista Baldini (consolidati calciatori di serie D), il centrocampista croato, ex Hajduk di Spalato, Dinko Trebotic, l’ultimo acquisto, il centrocampista Nicola Gambini. Il giocatore biancoverde più importante è certamente la punta centrale Daniele Paponi, classe 1988, 44 presenze in serie A, 74 in B e 188 in serie C che, al momento, trova comunque spazio limitato.
Il modulo preferito da Giuliodori è il classico rombo (4-3-1-2), che nelle prime partite ha sortito una sonora sconfitta casalinga per 0-3 con il Senigallia e una sconfitta di misura contro il modesto Isernia.
Una matricola che si pone, come unico obiettivo, quello della permanenza in serie D, quella che domenica, al Galileo Mancini, affronterà i biancorossi.
Per il Teramo, prima del prossimo derby con l’Avezzano, l’unico obiettivo plausibile è la vittoria. Appare, infatti, ampio il divario di organico tra le due formazioni, almeno sulla carta. Un risultato diverso aprirebbe, già in questa fase, scenari di riflessione complessivi. Non occorre essere Rinus Michels (per i più giovani e meno esperti, l’inventore del calcio totale) per ritenere l’organico del Teramo ancora incompleto, soprattuto in difesa e a centrocampo, nella speranza che Galesio, D’ Egidio, Touré, Pavone e Bustos facciano il loro compito. D’altronde, sembrerebbe che, a più riprese, la conduzione tecnica avrebbe – a ragione d’essere – avanzato richieste di potenziamento della rosa, nella consapevolezza che la serie D non è l’Eccellenza.
D’altronde, la stessa piazza esigerebbe per il Teramo un campionato da assoluta protagonista e ciò sembrerebbe non facile, anche alla luce delle conferme di tanti calciatori che devono ancora maturare la giusta esperienza in serie D. A Castelfidardo, quindi, contro una formazione che certamente non impressione per organico e storia calcistica, l’unico risultato veramente apprezzabile sarà la vittoria.
gigirriva