Il Teramo come Ulisse. Itaca è ancora lontana. Domenica, ancora una volta al Savini di Notaresco, arriva l’Avezzano. Per Appiano di Alessandria, “nec sine marsis, ne contra marsos, triumphariposse” (non si può vincere né senza i marsi, né contro di essi). I biancorossi di Pomante, invece, dovranno vincere, per evitare che la stagione scivoli verso una direzione pericolosa. Alla quarta di andata, questa gara inizia ad avere il sapore dell’ultimo appello.
Non sarà una partita facile, però. L’Avezzano, al netto delle tre sconfitte, dei 7 gol subìti contro le due marcature all’attivo, è una squadra più attrezzata del modesto Castelfidardo. La rosa alterna ragazzi alle prime armi, con giocatori di lungo corso: l’ex Manuel Ferrani, 37 anni e più di 300 gare in serie C, l’altro difensore Lorenzo Filippini, con trascorsi in serie B e in C, i professionisti di lungo corso come Tonelli, Litteri e Vantaggiato.
L’Avezzano non è, quindi, né il Castelfidardo, né il Fossombrone, almeno sulla carta. Ha bisogno di punti, così come il Teramo ha bisogno di ritrovare il supporto pieno di D’Egidio, di Pavone e dell’intero centrocampo.
Ancora fuori Pietro Messori, che potrebbe dare – da calciatore jolly – sia un forte contributo in mezzo al campo e sia come regista difensivo.
Trasferta agevole, almeno in teoria, per il Notaresco di Evangelisti. La matricola Civitanovese, al netto dei vari Capece, del giovane Domizi e degli attaccanti Padovani e Spagna (ancora a secco), è a zero punti, con 6 reti incassate e zero realizzate. Sarà una partita sicuramente nervosa, l’ultima spiaggia per il mister marchigiano Alfonsi. Il Notaresco dovrà imporre la migliore qualità tecnica e di organico, al fine di proiettarsi nelle alte zone della classifica.
GIGIRRIVA