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464781750_531634259709475_3768593407978255663_n.jpgLe visioni di Marco Pomante e Paolo D’Ercole stanno assumendo le sembianze di un quasi miracolo. Ci perdonino le autorità religiose, ma nessuno – a Teramo – avrebbe scommesso un euro sull’attuale viatico. Una squadra costruita con il “bilancino”, piena zeppa di calciatori alla loro prima esperienza in serie D, con qualche aggiunta peraltro neppure strabiliante. Ritiro anticipato, peraltro a costo zero (Besso di S. Nicolò), tanto lavoro, qualche prima difficoltà dovuta alla pesantezza del pre-campionato, qualche inserimento successivo di peso: Pietrantonio certamente, Messori da verificare. I più inesperti esprimevano dubbi sulle capacità di salvezza del Teramo, quelli più documentati – leggendo le rose degli avversari – esprimevano qualche certezza in più.  Certo è che nel calcio di oggi, e tra i dilettanti soprattutto, i soldi sono sempre meno e, alla fine, vince chi ha più competenza previsionale e chi conosce di più il calcio. Prendiamo la difesa del Teramo: Menna, Cipolletti e Brugarello. Il primo, che oggi è seguito da diverse formazioni professionistiche, non aveva mai messo piede, né a livello giovanile, né a livello senior, nel calcio che conta. Il caso di Cipolletti è al limite del paradosso. Lo scorso anno, di fatto, il Teramo lo ha preso in uscita dal Parma dove, al di là del campionato Primavera, non aveva mai avuto la possibilità di cimentarsi con i grandi. Ricordiamo le critiche subite dopo la sconfitta di Giulianova o dopo qualche marchiano errore di leggerezza in altre gare. Spesso, Cipolletti, infatti, lo scorso anno andava in panca. Veniamo a Brugarello. E’arrivato ad Interamnia dalla Primavera 1, cioè dalla serie A dei campionati juniores professionistici e non, con tutto il rispetto, dalle primavere 3 o 4, la cui gran parte dei calciatori finisce poi in Eccellenza o in Promozione. E’ stato accolto con grande scetticismo, perché impulsivo e, secondo qualcuno, non dotato di grande tecnica. Ieri, con un preciso lancio di 50 metri ha chiarito che non è così: zero errori, ottima marcatura, fisico adeguato al ruolo. Avere tre difensori centrali di alta statura (tutti nei pressi di 1,90 o di più) è la prima garanzia per il calcio moderno. Marco Pomante, su tale aspetto non deroga, lui che è stato un difensore di spessore. Negli ambienti cittadini, girano voci sulla prossima finestra di mercato (dicembre), nella quale - probabilmente – saranno ceduti i difensori che non hanno trovato spazio, per essere avvicendati da calciatori di categoria, più rispondenti alla visione di mister Pomante e alle necessità della categoria. A questo punto, la Teramo calcistica, scongiuri a parte, inizia a crederci. Le avversarie non sembrano affatto imbattibili. Anzi, proprio il Teramo sembra essere una delle squadre più solide, dopo la titubante partenza. E’ giunto il momento che la città e le sue forze economiche facciano sentire il sostegno al sodalizio biancorosso che, con qualche ingresso di qualità, potrebbe aspirare a salutare – una volta per tutti – il calcio dilettantistico.
Sospiro di sollievo per il Notaresco, che esce indenne da Fossombrone, grazie ad un pareggio conseguito con la rete di Braccia. La società del presidente Di Battista dovrà certamente correre ai ripari nel mercato dicembrino: il reparto offensivo appare, letto il tabellino, quello maggiormente in difficoltà. Siamo sicuri che l’esperienza di Natali e la grande compattezza dell’ambiente rossoblù saranno in grado di risollevare il Notaresco dalle ultime posizioni di classifica. 
GIGIRRIVA